Lo scrittore Avv.to Domenico Sorace, nasce in Calabria il 16 ottobre 1960, laureato in giurisprudenza, svolge la sua attività di avvocato e docente. Ha pubblicato quattro romanzi: “Tre settembre 1943”, “Il Misterioso viaggio del Paolfia” , “ La Musica degli invisibili”, “ il cielo è azzurro come i tuoi occhi neri”.
Scrive su diverse testate , presso cui pubblica contributi, che spaziano dal settore giuridico a quello sociologico e culturale.
L’autore dedica questo piccolo libro documento, che racchiude un atto unico ” Ai Patrioti noti ed ignoti, agli Eroi perduti ed a quelli sopravvissuti, alla moltitudine di Folli e Liberi che dettero luce all’Italia Unita”.
La scena si svolge nel carcere del Castello di Pizzo Calabro, nella notte del 12 ottobre 1815.
Una donna d’alto lignaggio, elegante e fiera chiede un colloquio con il prigioniero Murat, il quale attende da circa quattro giorni di essere processato e rinchiuso dall’8 ottobre in attesa del giusto processo.
Una squallida cella per un re, un volto stanco e sfigurato dall’intenso dolore, mentre dodici rintocchi di campane segnano il tempo.
Così appare alla nobildonna la figura del grande e ardito Re Gioacchino Murat, la donna dal volto dolente ma con signorile vigoria, accusa il re di aver cagionato la morte di suo figlio nell’impresa di Russia.
Con voce lacerata dal dolore, espone il proprio pensiero nei riguardi di Murat “Per la morte di mio figlio non c’è prezzo, che possa ripagare la sua vita, ora la mia è vuota e senza scopo. Questa la mia giusta reazione di una donna, ma in primis di una madre, non deve seppellire i propri figli, sono i figli, che devono seppellire gli anziani genitori. Vi ho creduto colpevole di un delitto indelebile, dalla mente e dal cuore di una madre, che non aveva osteggiato la partenza del proprio figlio per la guerra”.
Una domanda sgorga spontanea dal cuore di una madre:“Maestà Pregherete per le vostre colpe?
Il Re risponde con serenità: E’ difficile sfuggirvi Contessa , Ebbene si pregherò.
Contessa: “Maestà posso abbracciarvi?”
Murat : ” Certamente”.
Ma ora le vostre parole sconvolgono le mie idee, le vostre parole muovono pietà senza riserva alcuna.
Anna Sciacovelli