Autrice Marta Mizzi
Casa editrice Ismecalibri Collana
“Tropico del Cancro”,
Il complesso mondo della poesia, è un viaggio, che ci porta lontano, impegnando cuore e mente di ogni poeta, che cerca di avviare un processo di superamento concreto, per una crescita civile e libertaria dei popoli.
In conformità a questi valori, la poetessa Marta Mizzi, cerca di riannodare le fila, attorno alla propria anima, distratta dalle tante vicissitudini della vita, che come l’edera, la soffoca avviluppandola e nello stesso tempo, sottraendone la libertà di scelta, al proprio vivere quotidiano.
La poetessa, cerca di liberarsi da questo continuo tedio, quasi un rincorrersi di giorni sempre uguali, che distruggono la propria anima cercando nel domani, la soluzione di tutti i problemi.
Il sogno si dissolve, all’alba rimangono sul pavimento solo poche piume, a ricordare una notte di fuoco, di quell’amore, ricorda solo mani, che distrattamente e nervosamente la cercavano, mentre mancava la presenza dell’uomo, che le dichiarava amore.
Anemico amore, che non riesce a illuminare una notte senza luna, e nel buio irrazionale e totale, non riesce a traghettare nemmeno la propria anima verso il paradiso.
Vuoto e caduco sentimento, che non produce fiori e nel silenzio infinito dell’anima tradita, spalma sulla pelle rovente cera d’api, per lenire il dolore, eppure trema d’attesa in quel dormiveglia, dove sul tavolo attendono coppe piene di mirra, pronte per essere bevute.
Figure retoriche, trovano spazio in questo delirio poetico, di un amore finito, anzi svanito del tutto, che si ripiega su se stesso, rileggendo lettere dimenticate, nelle pieghe incerte di un lenzuolo, origami di stoffa, che si sgualciscono, come la punta imperfetta, di una federa ricamata.
Di quest’acre e acidulo amore, che toglie sonno e opprime il respiro, l’autrice cerca di descriverne lo smarrimento, il disagio, il disamore, che prova, tanto da scrivere, che non riesce a cacciare le ombre, che le ottenebrano la mente e il cuore.
Allora rivolge una preghiera e intercede il fato, per l’immediata liberazione, da questo insopportabile peso, che la stritola in una morsa, preghiera vana la sua perché ha timore per l’incerto domani.
E quando l’occhio, stanco per l’attesa, si aggrinza per leggere tra le righe dell’anima il proprio destino, la poetessa Marta Mizzi, cerca di spalancare la stanca palpebra, allora il sogno riprende la corposità di una presenza e come anima diversa, s’invola verso altri lidi, alla ricerca della sua anima gemella.
Gli stessi temi, sono ribaditi in altri lavori e nelle pagine del romanzo “Nel Profumo dell’Iris Viola”, edito dalla casa editrice Nuova Palomar, presentato questa sera, presso la Libreria Di Marsico, dal Prof. Nicola Cutino, Presidente dell’Associazione Mondo Antico e Tempi Moderni, alcuni passi del romanzo sono stati letti da Floriana Uva.
Anna Sciacovelli