Nella cornice della bella città di Altamura torna la mostra per Murat (la prima volta fu due anni fa) con gli undici artisti pugliesi chiamati da Bianca Tragni, ideatrice della mostra, e Michele Agostinelli, direttore artistico della stessa, a rendere omaggio al re e al suo mantello, riproponendo a noi, cittadini pugliesi di oggi, la sua splendida figura, che tanta spinta dette alla modernità nelle nostre terre. Ricordiamo che il celebre mantello del re, altro non è che il piviale di Monsignor De Gemmis, il paramento liturgico ricavato da un sontuoso abito di corte della regina Carolina, o della cognata Julie Clary, come si usava all’epoca, e donato dai Francesi nel 1799, in segno di gratitudine per la tolleranza e l’appoggio offerti dalla Chiesa in occasione della ribellione di Altamura, ove fu eretto anche un albero della libertà.
In questa edizione della mostra, il mantello è presente in una ottima riproduzione fotografica, simile anche nelle misure alla realtà; l’originale, ormai, si può ammirare solo nei matronei della Cattedrale di Altamura.
L’esposizione, attualmente alla sua quarta tappa, è stata accompagnata in precedenza da un convegno di studi dedicato a re Gioacchino urbanista e innovatore, volendone sottolineare, appunto, l’operato che dette il via alla modernizzazione e all’ampliamento di città come Bari e Brindisi.
La mostra si svolge nell’accogliente spazio dell’Istituto Santa Croce, che, dopo i recenti lavori di restauro, ha messo in luce un altro arricchimento per il patrimonio archeologico-architettonico della città, rivelando un pavimento in basole di pietra (chianche) e boccagli di pozzi e accessi sotterranei che, prima, erano nascosti. In questo spazio, articolato in diverse stanze, nel cui pavimento lastre trasparenti lasciano ammirare le recenti scoperte, una luce calda accoglie e avvolge le opere, ispirate al mantello di Murat, degli undici artisti. In ordine alfabetico: Michele Agostinelli, Annamaria Di Terlizzi, Marina Leo, Antonio Losito, Ferruccio Magaraggia, Armando Mele, Gennaro Picinni, Michele Roccotelli, Paolo Sciancalepore, Antonio Sette, Lino Sivilli.
Le opere create sono dipinti, sculture, opere materiche, installazioni e spaziano dal classico al concettuale, in una ricca e variegata gamma, la visita è consigliata sia per le scuole (previo appuntamento per aperture mattutine) sia per visitatori appassionati d’arte e di storia o semplicemente curiosi di godere bellezza e originalità artistica, o anche di criticarle!
La mostra durerà fino a domenica 10 dicembre, è aperta tutti i giorni dalle 18,30 alle 21,00.
Un caldo invito a non perdere questa occasione di arricchimento d’anima e di cultura.
Concetta Antonelli