Le urgenze in gastroenterologia sono il secondo motivo di ricovero ospedaliero in Italia. Al tema è dedicato il corso nazionale organizzato a Napoli dal 14 al 16 novembre dall’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (AIGO) che affronta anche l’importanza della formazione degli specialisti. Intanto, la Regione Campania e gli ospedali del territorio con il maggior numero di accessi in pronto soccorso stanno predisponendo un piano per la creazione di una rete e di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali anche per le emergenze gastroenterologiche.
La gestione delle urgenze in gastroenterologia ed endoscopia digestiva è uno dei momenti più delicati e determinanti nella cura dei pazienti. Per questo motivo è indispensabile che il settore medico e sanitario sia sempre aggiornato sulla conoscenza delle linee guida pubblicate dalle società scientifiche e sulle tecniche diagnostiche più avanzate.
“Oggi le urgenze in gastroenterologia rappresentano in Italia il secondo motivo di ricovero ospedaliero – afferma il dottor Giovanni Lombardi, presidente regionale dell‘Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (AIGO) per la Campania e Basilicata e direttore di Gastroenterologia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. – Nella nostra regione le strutture ospedaliere con il maggior numero di accessi in pronto soccorso sono il Cardarelli, l’Ospedale del Mare, l’Ospedale di Pozzuoli e l’azienda universitaria di Salerno”.
Alla luce di questa situazione, la Regione Campania ha avviato un piano per la definizione dei percorsi assistenziali delle urgenze con la creazione di una rete più efficiente e di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) anche per le emergenze gastroenterologiche. Prosegue il dottor Lombardi: “Il piano sarà pubblicato nei prossimi mesi, con il vantaggio per i cittadini di un più rapido accesso alle strutture attrezzate per il trattamento delle urgenze e un più tempestivo trattamento endoscopico. Alla rapida definizione della rete assistenziale sta contribuendo in maniera decisiva la Regione Campania con il governatore Vincenzo De Luca coadiuvato dal direttore generale dell’Ospedale Cardarelli Antonio d’Amore“.
Da alcuni mesi al progetto sta lavorando un tavolo tecnico formato dai primari degli ospedali con il maggior numero di accessi in Campania e da uno staff tecnico guidato dal dottor Pietro Buono (UOD 52/04/16 Regione Campania – Attività consultoriale e materno infantile) e dall’ingegner Fabio Russo in qualità di esperto di risk management. La rete sarà costituita dai principali ospedali della regione. Tra gli obiettivi prioritari, una particolare attenzione anche alle aree con minor facilità di accesso alle strutture ospedaliere.
Il sistema prevede inoltre la definizione delle caratteristiche di strutture Spoke, in cui sono garantite specializzazioni e prestazioni d’elezione come i servizi di endoscopia 24 ore su 24, e degli Hub dove oltre alla gastroenterologia h24 sono presenti anche altre branche specialistiche non disponibili in tutti gli ospedali, come la radiologia interventistica e la chirurgia toracica. L’implementazione di tale rete sarà monitorata per valutare una serie di indicatori e raggiungere il principale obiettivo che è la riduzione della mortalità per le urgenze gastroenterologiche.
Ogni anno al Cardarelli, la Gastroenterologia in urgenza svolge oltre 1.400 esami endoscopici per emergenze relative al tratto digestivo superiore e oltre 300 per quello inferiore. È l’unica in Italia a poter disporre di due gastroenterologi h24 con due sale endoscopiche operative e l‘assistenza anestesiologica alle procedure. È inoltre dotata di 12 posti letto di sub-intensiva per il ricovero pre e post-endoscopico gestiti dai gastroenterologi. I pazienti acuti e trattati endoscopicamente sono trattenuti nella terapia sub-intensiva per almeno 72 ore, quelli stabili vengono prontamente trasferiti in Gastroenterologia d’elezione per dare spazio ai circa 7-10 ricoveri accolti nelle 24 ore.
“C’è un aspetto che è fondamentale sia per un’adeguata gestione delle urgenze cliniche e endoscopiche, sia per lo sviluppo ottimale della rete che si sta costruendo. Quello della formazione – aggiunge il dottor Lombardi. – Il gastroenterologo è chiamato a gestire condizioni acute che possono anche mettere a rischio la vita del paziente e deve aver svolto un adeguato training, possibilmente in centri ad alto volume in termini di casistica. Le aziende ospedaliere da alcuni anni fanno parte delle reti formative delle università e gli assistenti in formazione possono fare esperienze osservando la gestione di urgenze che non potrebbero vedere in tutti gli atenei“.
In quest’ottica, AIGO ha organizzato a Napoli dal 14 al 16 novembre il corso nazionale dedicato al tema “Le urgenze in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva”. L’obiettivo è formare specialisti anche in branche in cui il personale è oggi carente per garantire una migliore organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, un’adeguata copertura in pronto soccorso e sulle ambulanze e tempi più brevi per le liste d’attesa. Proprio per la mancanza di determinati profili, come quelli specializzati in Medicina e chirurgia d‘accettazione ed urgenza (Mecau), nel 2024 il 25% delle borse di specializzazione non è stato assegnato.