All’inizio del mese di ottobre 1903, L’associazione della Stampa, seguendo l’esempio degli altri Comuni d’Italia decide di fondare anche a Bari una Università Popolare rivolgendo, a quanti fossero desiderosi di conseguire l’elevamento morale e intellettuale delle classi popolari, l’appello a intervenire a un’imminente convocazione, per gettare le basi della nuova Istituzione.
Numerose le adesioni di privati cittadini e di Associazioni che, dopo varie riunioni, predisposero un testo anzi uno statuto e nominarono i presidi delle quattro sezioni, in cui si articolava l’Università, nelle persone del Prof. Francesco Carabellese, Avv.Carlo Guarnieri, Prof. Piero Baccei , On. dott. Nicola Barbato, il quale rinunciò per ragioni professionali e fu sostituito, dal dott. Domenico Mandragora.
Venne preparato un “manifesto programma”, pubblicato il 15 dicembre 1903 , con l’indicazione delle lezioni con i nomi dei docenti che avrebbero insegnato nel corso dell’anno accademico.
Il 27 dicembre 1903, il Rettore Prof. Sabino Fiorese, pronunciò il discorso inaugurale nella sala Consiliare del Comune, Commemorando il filosofo inglese Hebert Spencer . Il giorno successivo ebbero inizio le lezioni , che si chiusero il 30 aprile 1904 con un discorso dello stesso Rettore l quattro sezioni vertevano rispettivamente sui seguenti insegnamenti:Lettere e Filosofia; scienze naturali; Scienze Fisiche e matematiche. L’insegnamento era diviso in corso inferiore e uno superiore ,cui gli uditori potevano iscriversi liberamente frequentandoli entrambi .Tutte le sere, eccettuati i giorni festivi, avevano normalmente luogo tre lezioni che si tenevano nell’aula consiliare del Comune.
Gli uditori pagavano una tassa stabilita anno per anno dal consilio direttivo e alla fine del corso , ottenevano un diploma speciale sempre che loro presenza alle lezioni fosse stata regolarmente annotata in un apposito registro.
Anna Sciacovelli
Bari 12 febbraio 2016
L’Università Popolare fu attiva sino al 1925. Quando la sera del 13 giugno Mons. Francesco Nitti di Vito tenne la sua ultima lezione, perché il 9 lugliola riunione venne sciolta per motivi di ordine pubblico.
Al termine del secondo conflitto mondiale si pensò di ripristinare il tutto, ma erano cambiati i tempi e gli uomini poi tutto cadde nell’oblio.
Anna Sciacovelli