Nel corso degli ultimi anni, sono stati molti gli sportivi della nostra provincia che hanno brillato al più alto livello e in molteplici discipline.
Questa volta vogliamo soffermarci su 3 campioni nati in Irpinia che sono riusciti ad imporre il loro talento oltre i confini nazionali.
Il primo è un ex calciatore, ma la sua figura è ancora presente nella nostra memoria. Stiamo parlando di Fernando De Napoli.
Probabilmente è lui il più forte giocatore avellinese che abbia indossato la maglia dell’Avellino. Un irpino doc che è riuscito a rappresentare alla grande la sua terra grazie a quella grinta che riusciva a mettere in mezzo al campo e che lo ha contraddistinto durante tutta la sua carriera. Una carriera lunga e piena di soddisfazioni sia nelle squadre di club che in Nazionale.
Soprannominato dai tifosi locali “Rambo” per la sua somiglianza a Sylvester Stallone e per il suo spirito battagliero, De Napoli è riuscito ad imporsi pur non avendo grandi doti tecniche né piedi sopraffini.
Nato a Chiusano di San Domenico, De Napoli fece il suo esordio in serie A con l’Avellino nel 1983, a 19 anni. Le sue ottime prestazioni gli valsero la chiamata in Nazionale Under 21. Nel 1986 arrivò finalmente la convocazione nella Nazionale maggiore. Venne infatti inserito da Bearzot tra i ventidue giocatori che difesero il titolo di Campioni ai Mondiali di Messico ’86. Giocò tutte e quattro le partite da titolare. Dopo di lui nessun altro giocatore avellinese e dell’Avellino è arrivato a difendere la maglia della Nazionale maggiore. Per lui 54 presenze includendo gli Europei di Uefa ’88 e i Mondiali d’Italia ’90, in cui la Nazionale vinse la medaglia di bronzo contro l’Inghilterra dopo essere stata sconfitta in semifinale dall’Argentina del suo amico e compagno di squadra dell’epoca, Diego Armando Maradona.
Nel 1986 infatti, dopo 3 stagioni con l’Avellino, viene ceduto al Napoli e al fianco di Maradona scriverà pagine indelebili dello sport. Il suo bottino con la squadra partenopea sarà di due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA. Continuerà a vincere con il Milan di Capello altri due scudetti e una Champions League anche se non da protagonista. Nel 1997 si ritira dal calcio giocato.
Fernando De Napoli rimane comunque un’icona sportiva dell’Irpinia, un “Lupo” amato dai tifosi bianco verdi che ha fatto la storia dell’U.S. Avellino.
Un altro campione irpino è Carmine Tommasone.
Nato a Contrada, si avvicina al pugilato molto presto. I suoi genitori lo iscrivono in palestra e da lì inizia tutto.
Un percorso che lo ha portato a vincere il titolo italiano dei pesi piuma e a collezionare 19 vittorie di fila senza soffrire una sola sconfitta, guadagnandosi il soprannome di Mr. Wolf.
A 31 anni vince il titolo di campione europeo dei pesi piuma conquistando la cintura EBU.
Nel 2016 raggiunge uno dei punti più alti della sua carriera. Con l’apertura del pugilato olimpico ai professionisti, Tommasone difende i colori dell’Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro diventando il primo e unico atleta irpino a partecipare alle Olimpiadi.
Nel febbraio del 2019, in Texas, il campione di Contrada arriva a sfidare Oscar Valdez per il titolo di campione del mondo. Nonostante l’incontro si sia concluso con una sconfitta, Tommasone lo considera, assieme all’esperienza olimpica, come uno dei momenti più importanti della sua lunga carriera. Sfidare il campione del mondo davanti a 15.000 spettatori e un’organizzazione in pieno stile americano è stata un’esperienza unica ed emozionante.
Orgoglioso delle sue origini, le ha sempre difese e pur avendo avuto la possibilità di andare via è rimasto a vivere nella sua terra natale.
Il terzo campione è Sergio Castelluccio.
Il poker è uno sport a tutti gli effetti e l’Italia ha dei rappresentanti di livello mondiale.
Uno dei giocatori di maggior successo che sia mai uscito dall’Italia è Sergio Castelluccio che ha iniziato il suo viaggio nel poker partecipando a tornei online.
Presto è passato alla scena del torneo live e si è completamente impegnato in questo formato dal 2009. Da allora, la sua storica carriera è stata caratterizzata da grandi vittorie sia in Italia che in Europa. Al momento si colloca al nono posto nella Italy All Time Money List, la classifica dei giocatori italiani di maggior successo nella disciplina.
Appassionato di giochi e matematica non gli è stato difficile ambientarsi al ritmo dei tavoli italiani, ottenendo da subito ottimi piazzamenti nei tornei più importanti del circuito nazionale. È arrivato alla ribalta grazie alla vittoria all’Italian Poker Tour del 2010, ma il suo risultato più importante è stato nel 2012 a Montecarlo quando raggiunge il quarto posto e si porta a casa un premio di oltre 400.000$.
Nonostante i tantissimi viaggi e un incasso globale di oltre 2.300.000€, il “genio” di Bisaccia continua ad essere molto legato alla sua terra natale, dove tutt’ora risiede.