Nato a Livorno Amedeo Clemente Modigliani nel 1884, era di origini ebraiche, continuamente malaticcio a causa della sua salute delicata e fragile, ancora infante, si era ammalato do tubercolosi, vivendo una difficile adolescenza.
Nel 1898 entrò nella scuola di belle arti di Livorno, frequentando anche lo studio di G. Micheli artista minore, che continuava la tradizione dei macchiaioli.
Tra il 1902 e il 1903 si iscrisse alla scuola libera del nudo di Firenze e di Venezia, nel 1906 si recò a Parigi stabilendosi a Montmartre. Mostrò poco interesse per il cubismo, aveva una certa affinità col Lautrec e Picassò.
Da Gauguin, attinse il colorismo acceso delle opere tra il 1906 anno in cui espose per la prima volta al Salon des Indèpendents, nel 1909 soggiornò a Livorno dove dipinse il suonatore di violoncello con grandi masse cromatiche, interpretando la costruzione delle figure di Cèzanne nello stesso anno tornò a Parigi e si installò nella Citè Falguière a Montparnasse, dove l’amicizia con lo scultore Brancusi e la scoperta della scultura africana ebbero molta importanza nella formazione della sua opera grafica.
Tra il 1910 e il 1914 si dedicò alla scultura e al disegno, risalgono a quel tempo le teste in pietra molto arcaizzanti i disegni per l’unica cariatide realizzata (Museum of Modern Art di New York).
Nel 1912, trascorre l’intera estate in Italia, interamente dedito a scolpire. Nell’ambiente dei pittori spesso era chiamato Dedò, ma più spesso Modì. Amava leggere autori italiani come Carducci e Gabriele d’Annunzio, ma non trascurava Boudelair e Rimbaud.
Nel suo repertorio di ritratti e nudi di donna, il collo, i grandi solidi busti, con i seni appena accennati e le cosce, che si dipartono come colonne, rimandano alla scultura arcaica e classica, ai volumi della geometria pura, alla sfera e al cilindro di Cèzanne, di Brancusi, di tutto il primo cubismo.
La produzione pittorica, più cospicua è nota di Modigliani nacque dal 1914, con l’abbandono della scultura. Il ritorno alla pittura fu segnato da un breve e singolare passaggio al divisionismo (Frank Haviland, 1914, M. collezione Mattioli), nello stesso anno incontrò Beatrice Hastings, che divenne sua compagna, e Paul Guillaume, con il quale frequentò personalità eminenti nel mondo dell’arte e delle lettere.
Importante fu nel 1916 l’incontro, con il polacco Leopold Zhorowski mercante di libri e di quadri e da quell’incontro, suo mecenate; in casa sua in Rue Bara, sempre nell’area di Montparnasse Modigliani dipinse accanto a Soutine e a Kisling (Kisling, 1915, Milano collezione Jesi), bagnandosi nell’atmosfera cosmopolita dell’Ecole de Paris, tra il 1916 e il 1917, Amedeo Modigliani eseguì una serie di nudi, che furono disegnati con un realismo maggiore di quello dei ritratti.
Nel 1917, conobbe Jeanne Hèbuterne, che divenne Allieva e modella e sua compagna. La tavolozza di Modigliani passò gradualmente dai colori ocra, bruni e neri a timbri più vivaci e squillanti, come gli azzurri intensi, ocra rosata, le forme si allungarono e, nello stiramento, i solidi geometrici si stilizzarono.
Questo processo, si accentuò nei grandi quadri degli ultimi due anni dipinti sulla Costa azzurra, tra Nizza e Cannes, come Paesaggio a Cagnes in cui fu evidente l’elemento Cezanniana.
Rientrato a Parigi nel 1919, affittò una casa, in rue La grande Chaumière, continuando, in quello che fu l’ultimo suo studio, un ‘intensa, addirittura febbrile attività, sino alla fine dell’anno.
Il pittore Amedeo Modigliani muore a Parigi nel 1920. Dopo la sua morte, Jeanne Hèbuterne la sua compagna di vita, si uccise, gettandosi dalla finestra.
Anna Sciacovelli