Anticamente in Francia e precisamente il Primo maggio del 1561, Carlo IX, figlio di Enrico II e Caterina dei Medici nato il 27 giugno1550, ereditò la corona di Francia a dieci anni, alla morte del fratello Francesco II.
Essendo Carlo IX di Valois, di minore età, la madre Caterina dei Medici esercitò la reggenza per circa due anni, il Re introdusse una festa, durante la quale il primo di maggio di ogni anno, si doveva offrire alle donne un rametto di mughetto come portafortuna.
Un’antica leggenda dice che: San Leonardo dovette combattere contro il demonio che si presentò sotto false sembianze. San Leonardo vinse, ma il combattimento fu molto difficile, le gocce del suo sangue sparso sul terreno, si tramutarono in bianchi campanellini.
Il mughetto simbolo di serenità e felicità, che ritorna dopo qualche tribolazione.
Tradizione più antica e del tutto pagana, per celebrare l’arrivo della primavera, si offrivano tre rametti di mughetto, prima alla persona amata, poi agli amici, e infine alle donne, come segno di pura amicizia.
Anticamente, il primo maggio, era la data in cui i pescatori e gli antichi marinai uscivano con i piroscafi in mare, per il popolo Celtico, quello stesso giorno di maggio, era l’inizio della prima metà dell’anno, mentre nel Medio Evo, quel giorno, iniziava il mese dei fidanzamenti. Nel Rinascimento, il mughetto era un amuleto portafortuna, associato alla celebrazione del primo maggio.
Dal 1889, il primo maggio è stato universalmente riconosciuto come la festa del Lavoro e dei Lavoratori. Il mughetto, è una pianta originaria del Continente Europeo e dell’ America Settentrionale, il vero nome è “Cavalleria maialis”, che deriva dal latino, significa giglio di maggio, mentre il secondo nome “Lilium convallum” è sempre della stessa origine e significa “Giglio delle valli”.
Anna Sciacovelli