Il Maestro Antonio Salieri, musicista di chiara fama, accusato di aver avvelenato per gelosia Mozart .
Voci maligne, viaggiavano da salotto a salotto, chiedendo e sussurrando sottovoce, il nome e il taglio di quella mano che aveva avvelenato l’astro nascente della musica, Wolfang Amedeo Mozart.
Un genio della musica italiana, distrutto “dai si dice” dalle malelingue delle donne, nei salotti del settecento dove il pettegolezzo riempiva salotti privati e circoli ricreativi per soli uomini, riuscirono a distruggere la fama di un uomo con eccellenti virtù musicali.
Lo distrussero, sia moralmente sia come eccellente maestro di musica, concertista ad alto livello, tanto da intaccare anche la sua salute a livello psichico e mentale.
Quel pensiero assillante, gli toglieva il sonno ristoratore e la mente iniziava a vacillare…
Antonio Salieri nato a Legnano il 19 agosto 1750, da genitori ebrei il padre Geremia per sposare la propria donna fu costretto a diventare cattolico, Antonio studiò a Venezia con Gian Battista Pescetti e F. Pacini , era già esperto di musica quando incontrò Floriano Gassmann, a Venezia fece subito amicizia e lo convinse di trasferirsi nella grande città della musica Vienna.
Si era nel 1766, Antonio Salieri fece i bagagli e partì per Vienna dove visse per tutta la sua vita ricoprendo le maggiori cariche musicali sia a corte, che presso i maggiori teatri dell’epoca.
Con “Europa Riconosciuta”, battezzò la “Scala”,di Milano nel 1807, le sue opere riconosciute in tutta Europa, da Napoli a Copenaghen, da Lisbona a Mosca, a Parigi fu acclamato degno successore del maestro Cristofer Willibald Gluck.
Per molti anni procurò all’Operà di Parigi eccezionali guadagni, prima, durante e dopo la Rivoluzione francese, potendo esigere onorari decisamente considerevoli.
Il centro delle sue attività fu la città di Vienna, dove terminò di formarsi musicalmente, rinunciando volutamente, di frequentare i famosi Conservatori Napoletani.
A Vienna, con la sua musica conquistò Giuseppe II, che conosceva e strimpellava suonando sul clavicembalo e sulla mandola da tempo la sua musica, divenne Direttore dell’Opera italiana al Nationaltheater e maestro di cappella di Corte.
Richiestissimo insegnante, annoverò tra i suoi allievi Beethoven, Hummel, Moscheles, Schiubert, persino il giovane Liszt, ricevette insegnamenti e lezioni, dall’italiano compositore maestro, Antonio Salieri.
Compositore di talento ha composto oltre quaranta opere teatrali, cinque messe, un Requiem, tre Te Deum, Mottetti solenni, salmi e altra musica sacra, cantate, oratori, musica vocale da camera, in arte caratterizzata da una ricca strumentazione, non molto originale nel carattere, ma sempre decorosa,sinfonie musica da camera realizzate sino alla morte.
Il Maestro Salieri, viene continuamente accusato di aver avvelenato Mozart.
Gluck finge di comporre Le Danaidi uno dei grandi successi di Antonio Salieri e dopo dodici rappresentazioni, in teatro il maestro Gluck, dichiara alla stampa di non esserne l’autore, confessando che l’opera era del maestro Antonio Salieri e che volle appropriarsene, per provare l’emozione di un trionfo .
Dopo le tante vicende di accuse e di sconfessioni, nel 1823, Antonio Salieri subì un improvviso crollo fisico e psichico, dopo due anni il maestro moriva, ma prima di chiudere gli occhi in confidenza confessò all’allievo Moscheles “ Non l’ho ucciso io Mozart, cattiveria solo cattiveria nei miei confronti. Per favore ditelo voi al mondo intero”.
Incoraggiato per i suoi successi e protetto anche da Gluch da Scarlatti, da Metastasio e non ultimo da Calzabigi.
Compositore di talento ha composto oltre quaranta opere teatrali, cinque messe, un Requiem e tre Te Deum, mottetti salmi e altra musica sacra, cantate, oratori,musica vocale da camera, in un arte caratterizzata da una ricca strumentazione, non molto originale nel carattere, ma sempre decorosa, sinfonie musica da camera realizzate e suonate giorno dopo giorno sino alla morte.
Morì a Vienna nel 1825.
Anna Sciacovelli