L’Ucraina ha “probabilmente” utilizzato missili forniti dagli Stati Uniti per colpire i ponti sul fiume Sejm, nella regione di Kursk. A lanciare l’accusa è la Russia, con Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, che su Telegram ha puntato il dito:
“Per la prima volta la regione di Kursk è stata colpita da lanciarazzi di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani.
L’attacco al ponte sul fiume Sejm, nel distretto di Glushkovo, lo ha completamente distrutto e volontari che assistevano la popolazione civile evacuata sono stati uccisi”, l’accusa. Intanto però emergono le prime crepe nella difesa russa.
Quasi solo soldati giovani, inesperti e poco preparati a difendere il confine tra Russia e Ucraina. Ecco perché le forze armate di Kiev hanno sfondato a Kursk e sono entrate nel territorio nemico avanzando per decine di chilometri.
L’analisi della Cnn evidenzia le lacune, con un apparato estremamente vulnerabile e improvvisato. A
presidiare il confine, soprattutto coscritti: soldati di leva, giovanissimi e spesso con addestramento ridotto al minimo.
Di fatto, reclute costrette improvvisamente a entrare in guerra, nonostante i proclami di Vladimir Putin all’inizio del conflitto a febbraio 2022:
“Nessun coscritto sarà schierato in prima linea”, ha detto il presidente russo.
La svolta di agosto 2024 lo ha clamorosamente smentito.