Si è parlato di azzardo e di gioco, a Padova, ma soprattutto di prevenzione, di responsabilità, di sicurezza. E di matematica. Merito del docente e fisico teorico Federico Benuzzi, intervenuto nei giorni scorsi all’incontro dal titolo “Matematica, un vaccino contro l’azzardo”. L’evento rientra nell’ambito della settimana della prevenzione delle dipendenze comportamentali e del GAP, il gioco patologico, organizzata dall’ULSS 6 Euganea.
Il passaggio fondamentale del suo intervento è riassumibile in queste parole: “Non possiamo eliminare il gioco d’azzardo dall’oggi al domani”. Il motivo è presto detto e riguarda da vicino la filiera del gioco legale e pubblico, una filiera in cui trovano lavoro tantissime persone, come ci ricorda anche Silvia Urso, giornalista della redazione di Giochidislots.com: “Il gambling in Italia rappresenta una voce importantissima dell’economia, sia per quanto riguarda il lato occupazionale, con migliaia di posti di lavoro generati, sia per quanto riguarda il flusso erariale, dove il gioco pubblico e legale garantisce fondi sicuri e costanti da spendere poi in altri settori”.
Oltre a questi aspetti, però, è interessante andare alla radice del problema del gioco d’azzardo patologico, una piaga che colpisce non solo il nostro paese ma che è sempre più forte anche a livello europeo. Nel GAP, il giocatore sviluppa un pensiero ossessivo, tipico delle dipendenze, che lo porta a dedicare ogni energia al gioco e che innesca un circolo vizioso in cui più si tenta di contenere i danni, più si spende. “Se vogliamo contrastare il fenomeno con efficacia – continua Silvia Urso di Giochidislots.com – dobbiamo impegnarci con determinazione passando dalle parole ai fatti. Fondamentale, a mio avviso, è la collaborazione tra gambling e politica, in un’azione concreta e collettiva”. Durante l’incontro di Padova, ad esempio, si è parlato della normalizzazione del gambling, con slot machine che sono presenti in tantissimi bar, segno di quanto il fenomeno sia radicato nella società.
Ma cos’è che rende così attraente il gioco d’azzardo? Secondo il Prof. Benuzzi l’elemento trainante è ovviamente il denaro, che non è però l’unico fattore a renderlo attraente. Per capire a fondo i meccanismi dell’azzardo bisogna farsi medici e psicologi e parlare ad esempio della dopamina, un neurotrasmettitore che viene stimolato dalle dinamiche di gioco e di vincita, oppure dall’adrenalina, ovviamente stimolata da tutto ciò che riguarda le vincite casuali e le scommesse. “Si inizia a giocare per motivi apparentemente banali – conclude Silvia Urso di Giochidislots.com – come l’isolamento sociale, e poi si finisce intrappolati nella dipendenza. Il cervello umano è programmato per cercare emozioni positive, ma quando il gioco diventa compulsivo, altera le connessioni neuronali, rendendo difficile liberarsene. Per questo è importante proporre stili di gioco corretti, sicuri e responsabili”.
Anche perché negli ultimi anni il gioco online ha registrato una crescita esponenziale, soprattutto durante la pandemia, con un incremento del 300% del fatturato. Eppure le risorse destinate alla prevenzione restano insufficienti rispetto ai danni economici e sociali che il fenomeno genera. Il primo passo da fare, allora, è proprio qui: investire in strategie presenti e future di prevenzione e di informazione, strategie che combattono la normalizzazione dell’azzardo e che aiutino i giocatori a conoscere i pericoli del gambling. Garantendo all’intero settore una crescita vera e sicura.