Nel vicinio una rilevante presenza di “domus con Torri”, con varie destinazioni d’uso, testimoniata dalla documentazione pergamenacea relativa a Bari nei secoli XIII e XIV, Torri e case Torri appartenenti a Famiglie notabili sono menzionate anche nella bibliografia locale ottocentesca.
Lo storico, Giulio Petroni racconta, “che circa ventuno palagi, avevano chiesette, solevano costruire in isolati, ossia divise da pubbliche strade, murarvi delle chiesette di particolar culto e rizzarvi delle Torri ben alte, per afforzarvisi dentro ad un impellente bisogno”, vivere per un bisogno. Nelle Case torri.
Dal XVI secolo, cessato lo scopo difensivo, le case torri sono modificate e aggregate alle più antiche unità abitative contigue, dando luogo a complessi edilizi unifamiliari, case grandi o case palatiate, comprensive di stalle, magazzini, palmenti, trappeti, forni o cellari, che incorporano talora chiostrine, vicoli o corti preesistenti, e diventano parti coperte delle nuove abitazioni.
L’edilizia palaziale avrà il suo maggior sviluppo tra il XVII e il XVIII secolo, in coincidenza con l’insediamento di molte famiglie, signorili e patrizie, per la maggior parte straniere, stanziatesi nel Regno di Napoli al seguito delle varie denominazioni.
Questa stratificazione edilizia è ancora oggi leggibile nel tessuto murario: resti delle costruzioni di età medievale sono parzialmente inglobati in fabriche di epoca successiva.
E’ il caso della “casa della Torretta”, citata in alcuni atti notarili del XVIII secolo e diventata poi di pertinenza della casa palatiate, ora denominato Palazzo Sagges, edificata sul finire del secolo XVI e della cui identità si erano perse le tracce nel corso del tempo.
La prima notizia che indica questo edificio quale abitazione di Annibale De Rossi, esponente di una famiglia barese ascritta alla Piazza dei nobili dell’antica città, Bari è del 1599.
Anna Sciacovelli