Avvicinare i bambini all’apprendimento dell’inglese o di una seconda lingua fin dall’età prescolare è ritenuto prioritario dal 76% degli Europei (fonte Eurobarometro). Tra summer camp, viaggi studio, lezioni private e corsi extrascolastici di potenziamento, le soluzioni a disposizione delle famiglie sono numerose: ma come si orientano i genitori con bambini nella fascia di età compresa tra i 4 e i 12 anni?
Novakid, scuola di inglese online attiva con la propria piattaforma educativa in 50 Paesi, ha effettuato un sondaggio tra i genitori di 4 Paesi campione – Italia, Polonia, Turchia e Romania – chiedendo quali sono le soluzioni preferite per supportare i figli nello studio dell’inglese.
Il sondaggio, svolto a Febbraio 2025, ha evidenziato complessivamente che solo il 10% degli intervistati ha già pianificato un viaggio all’estero per i propri figli, in quanto i corsi (online o in presenza) erogati nel proprio Paese o località di residenza sono ritenuti più adatti all’età dei bambini e più convenienti anche dal punto di vista economico. Tuttavia oltre il 57% degli intervistati, di cui il 53% dei genitori italiani, si è detto favorevole al viaggio studio.
Complessivamente gli insegnanti di inglese privati restano al primo posto tra le soluzioni adottate (39% degli intervistati), seguiti dai corsi online (32%) che iniziano a essere percepiti come soluzione ancora più comoda rispetto ai programmi extrascolastici per l’apprendimento dell’inglese. Grazie alla loro crescente popolarità, dovuta sia all’ampia scelta di insegnanti disponibili sulle piattaforme sia alla flessibilità oraria, i corsi online hanno il potenziale per superare gli insegnanti privati.
GENITORI ITALIANI E VIAGGI STUDIO
In Italia, i corsi online sono la soluzione scelta dal 20% degli intervistati che attualmente preferiscono affidarsi agli insegnanti di inglese privati (38%) e ai corsi extrascolastici (22%). Tuttavia, una parte significativa dei genitori italiani (29%) non ha inserito i propri figli in alcun programma di apprendimento dell’inglese. Esattamente il contrario di quanto succede, ad esempio, in Polonia, dove il 90% degli intervistati dichiara che i propri figli partecipano a qualche forma di studio extra dell’inglese.
Tuttavia alla domanda “Prenderesti in considerazione l’idea di mandare tuo figlio in vacanza studio all’estero?” il 53% degli Italiani si è detto favorevole e addirittura il 30% degli intervistati ha affermato di stare pianificando una vacanza studio per il proprio figlio, in linea con quanto rilevato anche globalmente (32%). Mentre il 17% degli intervistati si è detto non interessato o non sicuro.
Sul fronte della disponibilità a spendere per migliorare lo studio dell’inglese, il 35% dei genitori italiani è disposto a investire fino a 1000 euro all’anno mentre il 30% arriverebbe solo fino a 500 euro. Scende al 23% la percentuale di chi spenderebbe tra i 1000 e i 3000 euro annui, mentre solo l’8% è intenzionato a spendere tra i 3000 e i 5000, cifra oltre la quale la disponibilità scende al 4%.
ETÀ GIUSTA E CRITERI DI SCELTA PER UNA VACANZA STUDIO
Alla domanda su quale l’età giusta per mandare i propri figli in vacanza studio all’estero il 73% ha indicato la fascia 13-18 anni, mentre solo il 21% ha indicato quella 10-12 anni e appena il 6% è disponibile a mandare all’estero i propri figli per studiare prima del compimento del decimo anno di età. Un trend che si conferma anche nella rilevazione globale dove la fascia 13-18 anni resta la preferita dal 72% degli intervistati.
E i criteri ritenuti più importanti quando si pianifica una vacanza studio? Sicurezza del Paese per il 60% degli intervistati e, a seguire, costo della vacanza e qualità dell’insegnamento, che sono prioritari nella scelta. Infine l’UK resta la destinazione preferita dal 72% dei genitori Italiani e globalmente dal 50% degli intervistati. USA e Canada sono al secondo e al terzo posto.
Sulla stagione migliore, sono tutti d’accordo (67% degli italiani vs il 75% dei genitori complessivamente intervistati) nel considerare i mesi estivi come il periodo più indicato dell’anno per programmare il viaggio studio all’estero.
L’INGLESE PER UN FUTURO LAVORATIVO MIGLIORE
Ma che cosa spinge a migliorare le competenze linguistiche dei propri figli? Per il 59% degli Italiani al primo posto c’è la prospettiva di offrire opportunità lavorative migliori, un tema molto sentito complessivamente anche negli altri Paesi (58% degli intervistati). Al secondo e al terzo posto invece sono indicate la crescita personale (53% degli intervistati) e la prospettiva di una carriera internazionale (47%). Queste tre motivazioni sono risultate prioritarie anche per gli altri tre Paesi considerati, Polonia, Turchia e Romania.