La recente proposta di referendum sulla legalizzazione della cannabis che in pochi giorni ha raggiunto quasi le 500mila firme necessarie, Fa emergere inevitabilmente delle questioni riguardo all’utilizzo della cannabis in diversi ambiti come quello medico e terapeutico.
La questione si incentra soprattutto sulla possibilità di coltivare la cannabis e depenalizzarne l’acquisto online e il suo possesso.
Se inizialmente una concessione aveva riguardato la cannabis light, e l’opportunità di coltivare 4 piante femmine, inserita in un testo approvato in commissione Giustizia alla Camera. Testo che aveva permesso in pochi anni l’acquisto legale, anche online su negozi specializzati e dedicati come sensimilla.shop.
Le cose sembrano cambiare con la questione odierna che ha scatenato l’opinione pubblica sulla legalizzazione della cannabis.
La cannabis terapeutica, ovvero, quella utilizzata per alleviare dolori cronici acquisterebbe un valore più importante, alla luce del nuovo referendum, rispetto a quella ricreativa?
In realtà, sarebbero davvero poche le persone affette da dolori cronici che potrebbero dedicare impegno alla coltivazione della cannabis. Inoltre, nell’uso terapeutico si utilizza l’olio estrattore del Thc, si porrebbe ugualmente il problema di arrivare dalla pianta all’olio.
Rimane ugualmente il problema che a casa, difficilmente si otterrebbero coltivazioni professionali farmaceutiche. Inoltre, nel nostro Paese sono veramente poche le persone che hanno accettato l’utilizzo della cannabis per usi terapeutico, laddove le altre cure hanno fallito o hanno dato scarsi risultati.
Cannabis Medica per Alzheimer
Il Professor Javier Fernandez-Ruiz, dell’Università Complutense di Madrid ha dato dimostrazione che i recettori dei cannabinoidi sono colpiti dalla neurodegenerazione del morbo di Alzheimer. Tali ricettori sono anche coinvolti nei processi di conservazione, riparazione e/o sostituzione di cellule neurali e gliali.
Dal momento che il cervello dei malati di Alzheimer subisce una repentina diminuzione di acetilcolina, un neurotrasmettitore importante per la memoria e la cognizione. Dai recenti studi, emerge il fatto che i cannabinoidi hanno la capacità di inibire l’enzima responsabile del degrado di acetilcolina.
Altri benefici che i pazienti registrano in concomitanza all’uso della cannabis sperimentale sono, aumento dell’appetito e del peso e riduzione dell’ansia.
Anche dal Dipartimento di geriatria israeliano e il dipartimento di ricerca della Tikun Olam arrivano notizie positive che riguardano l’uso di cannabinoidi, un olio vegetale ricco di CBD ha efficacia sul trattamento di soggetti con agitazione indotta da demenza, sintomo tipico nella malattia di Alzheimer.
L’olio è efficace anche come antinfiammatorio e rilassante. L’uso terapeutico della Cannabis è in forte aumento, anche grazie ai dati positivi che riguardano la sua efficacia.