Nazareno, è il vento di maestrale, che nel tempo leviga volti e corpi, donando la giusta rotondità a filiformi corpi, di donne, dai lunghi colli, che crea cuoce e dipinge.
Nato come fisioterapista di professione, sotto le sue mani, si sono avvicendati corpi di atleti e di noti cantanti, la sua manualità si esprime prima su i corpi, adesso si scopre, come manipolatore di materia plastica.
Fisioterapista per molti anni, della Nazionale di Atletica Leggera Italiana, ha massaggiato oltre ai grandi campioni dello sport.
L’artista mette al centro dell’universo la donna e la maternità grande mistero della natura. Adora corpi che nascondono il mistero della “Vita”, ma anche del piacere, in se e per se. La sua è una ricerca costante delle cose incontaminate, che prendono vita e vivono attraverso le sue mani.
Fisioterapista per molti anni, della Nazionale di Atletica Leggera, ha massaggiato, oltre ai grandi campioni dello Sport, avendolo sperimentato, si è fatto valere, anche nel mondo dello spettacolo, richiesto da tanti registi, attori e cantanti, molti sono i personaggi, che hanno beneficiato delle sue esperte manipolazioni, da lui effettuate, con le sue grandi, forti ed elastiche mani.
Poi nasce e scoppia in lui, la passione per la ceramica, molteplici le prove per arrivare a un perfetto esemplare, sorpreso di se stesso, manipola e lavora realizzando soggetti diversi, tra i tanti la figura che attira la sua fantasia è la figura della donna sotto tutti gli aspetti.
La ripetizione continua, del soggetto figurativo, non è vero, che scalza l’unicità e l’eccezionalità del soggetto, ma lo stesso, dall’artista, è rivisitato sotto diversi aspetti estetici e prospettici.
L’intento dell’artista, è caratterizzata, dal campo visivo, quasi una maschera, della cinica realtà, una trasgressione ironica, che si qualifica, come l’antitesi della morte, divenendo continuità della vita.
L’artista Nazareno Rocchetti, “Roky” per gli amici, non si può definire un pittore astratto, il suo mondo e fatto di elementi forti, scaturiti da energia pura, come il fuoco, che per ardere ha bisogno solo di essere acceso.
All’Artista Nazzareno, interessa la massima estrazione che coincide con l’eliminazione dei fattori esteriori, lasciando vivere, ed esistere, solo la nuda risonanza interiore.
Molteplici gli aspetti del suo “DIRE” che in ogni frammento, o segmento, di questa multiforme e capricciosa, imprevedibile arte, evidenzia la propria anima, tradotta in semplici segni e colori nei quali l’artista, realizza la personale visione del mondo e della realtà che lo circonda.
L’artista, Nazareno espone una poetica, che parte, dalla sua personale e intima esigenza, di esprimere senza alcun limite, imposto dai problemi della forma, che in realtà non esistono.
La sua, è una liberazione dalla e della materia e dalla stessa, trae vita realizzando il momento dello Spirito, poiché la “massima astrazione” è il “non plus ultra, del realismo”, che coincide nell’eliminazione dei fattori esteriori, dando ampio spazio ed esaltando solo la “nuda risonanza interiore” dell’oggetto.
La sua spiritualità nell’arte, emerge senza riserve, perché sente l’esigenza di esprimere, quanto “detta” la personale necessità interiore, senza alcun limite imposto dai problemi della forma, che in realtà non esistono.
La liberazione, dalla rappresentazione oggettiva, porta all’evoluzione della materia, favorendo e realizzando, l’Era dello Spirito.
Il sortilegio della propria arte, ammalia e seduce l’artista, che si lascia incantare dalla ricerca dell’anima, in tutte le sue opere, che traduce in segreti segni visibili e non, personaggi, che conservano la loro naturale fragranza, avvalendosi di una”maniera” fremente e rigorosa: un modo che in molte forme, si lascia avvolgere dal fascino magmatico “dell’essenziale”, per poi affrontare la superficie dalla parte della materia, il cui colore, parla di fascino sotteso, della ricerca, elaborando un modo come farsi avvolgere, dal fascino della sensualità.
I suoi oggetti, presentano elementi curvilinei, non derivati da un repertorio naturalistico, bensì dalla necessità di adeguarsi all’uso, in senso materiale e psicologico, dell’essere umano, i cui gesti, non seguono mai linee rette.
Le composizioni di Nazareno, sono elaborate attraverso una riflessione, su temi escatologici, in questa griglia trasparente, si dipanano ritmi sempre più curvilinei, che si realizzano, con l’idea del sincronismo della luce, quindi ben distinta dalla simultaneità futurista.
Anna Sciacovelli