Mencio(Maestro Meng), nome attribuito dai gesuiti verso la fine del 16 sec. è stato un discepolo di uno dei nipoti di Confucio(Zisi) nato a Qufu in Cina nello stesso paese di Confucio seguendo attivamente la dottrina della “scuola dei letterati”(rujia), conosciuta per la prima volta in Occidente intorno il VXII sec. . Filosofo e padre del Confucianesimo Mencio ha scritto una raccolta chiamata Mengzi che raccoglieva estratti delle conversazioni intrattenute con nobili e discepoli risalenti al IV secolo a.C. ed è uno dei libri più importanti per la letteratura classica cinese. Il libro è formato da sette volumi divisi in due parti. All’epoca, intorno al IV sec. a.c. era importante che qualcuno seguisse le orme di Confucio in un’ epoca completamente caotica. Alle teorie sostenute da Mencio contrattaccavano i moisti e i taoisti tra cui Mo Ti, Yang Chu, Xunzi che si opponevano ai pensieri Mencieniani della buona natura umana e sostenevano che l’educazione è l’unico mezzo per migliorare l’uomo e distinguerlo dall’animale. Mencio lavorava molto sul raggiungere la saggezza, il sentimento, il cuore, la bontà della natura umana, il desiderio e il suo sviluppo e che ogni movimento era regolato da dettagli e bisognava curarne gli aspetti. È stato tra i più importanti a divulgare il Confucianesimo ampliando gli orizzonti intrattenuti di base già da Confucio. E come disse Wen Tianxiang: “Confucio realizzò l’umanità e Mencio raggiunse la rettitudine”. Con lui, il Confucianesimo si ampliò nei contenuti mettendo al centro il popolo e quali erano i loro diritti, cosa che Confucio aveva reso noto solo attraverso il sovrano. Confucio destinava il suo tempo nelle ricerche per scoprire qual’era il modo per migliorare la vita agli uomini e più perfezionava i suoi studi filosofici e più si rendeva conto che l’uomo ha una propria natura un po’ come “conoscere il cielo”, l’altro lato della medaglia, il mistero, un altro mondo, forse costruito tra realtà e un pizzico di fantasia e al contempo legato alla scienza? . Mencio si prospettava a un rinnovamento radicale delle abitudini, dei costumi, al modo di vivere della società assieme a un miglioramento delle condizioni politiche ed economiche e che l’essere umano fosse circondato da una sorta di bene, e non ne vedeva malvagità, non metteva altro che a confronto le realtà vissute della gente di quel secolo adattandole a un piano politico e sociale e dando nuovi input per un sistema nuovo di governo che all’epoca era solo che un totale caos.
Mencio disse: “Perdere il popolo significa perdere il suo cuore. Per acquistare l’impero c’è un modo: conquistate il popolo e otterrete l’impero. Per conquistare il popolo c’è un modo: guadagnatevi il suo cuore ed otterrete il popolo. Per guadagnarsi il suo cuore c’è un modo: dategli in abbondanza ciò che desidera e non fategli ciò che detesta (…)”.
Curiosità: In Italia per migliorare possiamo immaginare il nostro sistema immaginiamo un governo che si basi sul Ren (umana benevolenza) per ottenere risultati solidi e duraturi nel tempo? Ci manca solo un Cinese al nostro governo! Ma dovremmo provare :))
Rosa Santoro