La maggior parte di noi donne sa lavorare alla uncinetto: c è chi lo impara è lo mette da parte e chi lo utilizza tutti i giorni.
Ma come nasce questo piccolo attrezzo che tanto amiamo?
La storia dell’uncinetto comincia proprio con una leggenda che arriva dalla Germania, si racconta che in un piccolo paese tedesco vivesse una donna molto brava a creare, durante una nevicata un fiocco di neve si posò sul davanzale della sua finestra e lei rimase rapita dalla forma e dalla perfezione, per provare a imitarne il disegno prese un grosso ago ricurvo ed un filo bianco e così nacque il primo lavoro ad uncinetto.
Le origini della lavorazione all’uncinetto sono antichissime e difficili da tracciare. Alcuni esempi primitivi sono stati trovati in Estremo Oriente, in Africa, Europa, America del Nord e del Sud.
La forma di uncinetto ebbe origine in Italia nel XVI secolo ed esso veniva soprattutto usato dalle suore per realizzare addobbi e vestimenti per la chiesa.
L’uncinetto non è altro che un attrezzo costituito da un bastoncino e con un uncino a una estremità che serve per prendere e guidare il filo.
Oggi sono realizzati in metallo, alluminio e acciaio o plastica, ma possono anche essere in legno e persino in avorio. Hanno numerose dimensioni e vanno da 0,60 mm di diametro dell’uncino, per cotone fine, a 10 mm per filato molto grosso.
Poiché l’uncinetto non serve per reggere i punti, come il ferro per il lavoro a maglia, hanno tutti una lunghezza standard che è di circa 20 cm. Esistono poi gli uncinetti per punto Tunisi che hanno lunghezza di 30 cm. L’uncinetto di solito è schiacciato al centro per permettere una migliore impugnatura.
Molo più moderni sono gli uncinetti con manici ergonomici che sono molto utili per chi lavora molte ore al giorno e soffre di tunnel carpale. Infatti l, la loro impugnatura morbida, tendono a far stancare di meno la mano.
Adesso che sappiamo qualcosa in più di questa ‘’bacchetta magica’’, non ci reta che impugnarla e metterci a lavoro!