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La storia di Elsa Morante dal 8 al 19 febbraio regia FAUSTO CABRA

Redazione Tgyou24.it Da Redazione Tgyou24.it
3 Febbraio 2023
In Attualità
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La storia di Elsa Morante dal 8 al 19 febbraio regia FAUSTO CABRA
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STAGIONE TEATRALE 2022 – 2023 TEATRO VASCELLO
Dal 8 al 19 febbraio
Dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17
LA STORIA
Uno scandalo che dura da diecimila anni
liberamente ispirato a La storia di Elsa Morante, edito in Italia da Giulio Einaudi Editore
By arrangement with The Italian Literary Agency
drammaturgia Marco Archetti
regia Fausto Cabra
con Franca Penone, Alberto Onofrietti, Francesco Sferrazza Papa
scene e costumi Roberta Monopoli
drammaturgia del suono Mimosa Campironi
video Giulio Cavallini
regista assistente Silvia Quarantini
consulenza movimenti scenici Marco Angelilli
ideazione luci Gianluca Breda, Giacomo Brambilla
produzione Centro Teatrale Bresciano, La Fabbrica dell’Attore-teatro Vascello
Durata 1 h e 50’
Guarda il video promo https://www.youtube.com/watch?v=OT-F398pASE
La Storia è stato spesso tacciato di essere un romanzo cupo, negativo, persino disperato
nella sua denuncia dello scandalo che dura da diecimila anni. A ben vedere questo
capolavoro è
invece un’opera straordinariamente vitale e commovente, venata anche di
comicità̀ e leggerezza, della “vita nonostante tutto”. La storia è
infatti innervata di una
potente sotto-trama che si può̀ sintetizzare con le parole del giovane Nino: “Loro nun lo
sanno, a mà
, quant’è bella la vita”. Da queste riflessioni e da un profondo comune amore
verso il romanzo scaturisce il sodalizio artistico che vede Fausto Cabra, attore e regista tra
i più̀ talentuosi del teatro italiano, scrivere a quattro mani con Marco Archetti una
drammaturgia liberamente ispirata all’opera morantiana, e dirigere tre attori di grandissima
bravura – Franca Penone, Francesco Sferrazza Papa e Alberto Onofrietti – in un progetto
che vuole attraversare e riscoprire la vicenda di Ida, Nino e del piccolo Useppe. Lo
spettacolo non ha alcuna pretesa di sostituirsi o esaurire l’immensa ricchezza del romanzo;
vorrebbe invece – con delicatezza ed umiltà̀ – mettersi in ascolto assieme agli spettatori delle
molteplici meraviglie che quest’opera custodisce, suddividendo la sua complessa e
umanissima materia in due parti, una “in tempo di guerra” e una “in tempo di pace”. Per
provare a tracciare le coordinate di un’opera necessaria nel suo rivelare le forze motrici e
distruttrici delle cose, e immensamente coraggiosa nel celebrare la vita quando racconta la
morte, e la morte quando racconta la vita.
Coop. La Fabbrica dell’Attore (ONLUS) Teatro Vascello via Giacinto Carini n.78 00152 Roma tel. 065881021 065898031
promozione@teatrovascello.it e promozioneteatrovascello@gmail.com www.teatrovascello.it
Note di regia
La Storia è quella narrazione collettiva che si scrive sulla carne degli ultimi. Una grande
Macchina Artificiale determinata dagli uomini – ma allo stesso tempo sovra-umana e disumana – di cui gli uomini hanno perso il controllo, facendola assurgere a surrogato del Fato
o del Destino.
Le penne della Storia scrivono implacabilmente e senza sosta, determinando il corso delle
piccole storie dalla “s” minuscola, fragili traiettorie di quella brulicante umanità che si agita
ai suoi piedi. La Storia ne indirizza il corso e, spesso, ne stritola la sostanza viva tra i suoi
spietati ingranaggi.
Da questa dialettica nasce il nostro spettacolo, che usa come assi generatori proprio la
Scrittura, da un lato, e la Lettura, dall’altro. La Storia scrive, si, con le sue penne
meccaniche sulla carne viva degli ultimi, ma scrive anche Elsa Morante la piccola storia di
Nino, Useppe e Ida. E, in scena, una donna di oggi, rileggendo il romanzo – capolavoro
assoluto del ‘900 europeo – ricrea nella mente il suo personale attraversamento di quelle
vicende. Questo nostro spettacolo non ha l’ambizione di sostituirsi all’esperienza del libro,
anzi: sarà veramente riuscito se accenderà il desiderio di tornare al libro. Il nostro lavoro,
infatti, non può che offrirsi, onestamente, come uno dei mille viaggi possibili all’interno di
questo inesauribile scrigno di umanità. Così, nello spettacolo, il romanzo stesso è
protagonista, perché abbiamo voluto portare in scena proprio l’esperienza di una mente che
legge. Abbiamo cioè provato a rendere tridimensionale la lettura, con la sua libertà e
coesistenza di piani e punti di vista, con l’agilità di cambi spaziali e temporali. Insomma,
abbiamo cercato di tradurre nel linguaggio del teatro ciò che ci accade nel confronto con la
letteratura.
L’altra via d’accesso che abbiamo utilizzato nell’allestimento vuole mettere a contatto una
dimensione estremamente macchinosa e razionale con l’immensa umanità e fragilità
delle creature raccontate dalla Morante. In questo senso, lo spettacolo vuole anche essere
un omaggio a due Maestri della scena italiana: Luca Ronconi con le sue lucide architetture
e vivisezioni analitiche, e Carlo Cecchi con la sua caotica e turbinosa umanità imbevuta di
qui e ora.
Abbiamo voluto dunque che la Macchina Teatrale fosse esplicitata e ben riconoscibile. Il
complesso disegno luci e il progetto sonoro danno vita a un impianto scenico che diventa
vero co-protagonista, perché la grande Storia è un enorme marchingegno artificiale,
contemporaneamente scritto e subìto dagli uomini, deus ex machina auto-proclamato che
fa di noi ciò che vuole. Salvo poi essere continuamente relativizzato – quasi ridicolizzato –
da una Sfera Naturale ad esso ancora superiore, un colossale involucro vivente fatto di
piante, animali e meccaniche celesti tanto immani da far impallidire la misera Storia degli
Uomini.
Il romanzo di Elsa Morante rivela questo paradossale gioco di scatole cinesi: le piccole
storie degli individui sono contenute nella Grande Storia che tutti formiamo stando insieme;
ed essa a sua volta è contenuta nella Grande Sfera Naturale, Atemporale e Universale. E
tutto ciò è ri-contenuto in un bimbetto di nome Useppe, finito in quanto infinito, infinitesimale
Coop. La Fabbrica dell’Attore (ONLUS) Teatro Vascello via Giacinto Carini n.78 00152 Roma tel. 065881021 065898031
promozione@teatrovascello.it e promozioneteatrovascello@gmail.com www.teatrovascello.it
in quanto divino, vittima in quanto supremo creatore. Un “essere minimo” che sente e
comprende il linguaggio misterico di uccellini, cani, gatti, alberi, radure e cicli solari.
Al romanzo, scomodo ieri come oggi, si è rimproverato di non dare risposte. Non ci sono
ideologie che possano indicare una via. Non c’è speranza di sciogliere l’enigma tra violenza
e amore. Non c’è modo sicuro per distinguere davvero il carnefice dalla vittima. L’oscuro è
mischiato continuamente con il luminoso, e la vita è celebrata proprio nel momento in cui
più ci si immerge nella sua fine. Questa suprema contraddizione è il grande “scandalo” che
Morante svela implacabile. ln questo noi riconosciamo il supremo valore politico di questo
testo, che ci pone continuamente davanti alla complessità del reale. Non c’è semplificazione
possibile. Sembra dire: ecco la Storia nuda per quello che è. Non c’è l’auspicata “fine della
Storia”, non ci sono vie d’uscita, né personali, né tanto meno collettive. L’unica salvezza
possibile – vien da pensare leggendo – è proprio quella commozione, quella cruda compassione che lo stesso romanzo genera nel lettore. Un seme di umanità? Un sentimento
primario, mai compiaciuto, che rivela – nonostante l’orrore – l’amore per la Vita stessa e per
questa bistrattata umanità.
“Loro nun lo sanno, a Ma’, quant’è bella la vita”. Questo seme di comunione che il romanzo
pianta in noi non so cosa sia, ma probabilmente è un fiore, e non un’erbaccia.
Fausto Cabra
info e biglietti
gruppi di minimo 10 persone €15 a biglietto il trascinatore deve acquistare i biglietti per
tutti in un’unica soluzione tramite bonifico o recandosi in biglietteria il giorno prima della
replica. Per prenotare i biglietti inviare una mail a promozioneteatrovascello@gmail.com
o telefonare a 06 5881021, prezzi: intero € 25, ridotto over 65, under 26 e nostri
convenzionati € 18, ridotto studenti, ridotto studenti, scuole di teatro, operatori €15, info
065898031 promozioneteatrovascello@gmail.com – promozione@teatrovascello.it
Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde
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100 metri dal Teatro.
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Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da
stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da
Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello. Oppure fermata
della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione Quattro Venti a due passi dal
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