che strano titolo per un libro di ricerca, per scoprire una donna così strana, con una personalità profonda e nello stesso tempo ambigua, che sembra capace di ammaliare tutti anche se stessa. Una donna nata nel lontano 1854. Presso Palazzo Sagges, Strada Sagges, n. 3 Bari Martedì Il giorno 16 ottobre si è tenuta la presentazione di un libro, una ricerca culturale dell’ autore Prof. Francesco Paolo De Ceglia e del dr. Lorenzo Leporiere, ha introdotto e moderato , la dr.ssa Giorgia Cutino, un breve saluto da parte della dr.ssa Maria Nardella, dr. Riccardo Marino, dr. Giuseppe Cascella prof. Nicola Cutino.
Una vita, con alterne fortune quella di Eusapia Maria Palladino, sedicente medium,ciarlatana donna di spirito, attrice con alterne fortune, ammaliatrice, pitonessa pugliese, che divenne un caso particolare di studio approfondito, per scienziati, filosofi, teologi, giornalisti di fama mondiale, scombussolandone le certezze e il quieto vivere dell’epoca.
La Pitonessa, il Pirata, e l’Acuto Osservatore. Nata il 20 gennaio del 1854, in quel di Minervino Murge, piccolo paese della provincia di Bari, la madre muore all’epoca della sua nascita, rimane anche orfana di padre, cresciuta dai nonni, diventa bambinaia in molte case di conoscenti, con il nome di Eusapia, Maria Palladino, nel 1871, fu accolta da una famiglia originaria di Minervino Murge, ma per cause diverse trasferitasi a Napoli, casualmente si accorsero delle sue supposte doti medianiche, entrò in contatto con Giovanni Damiano, tornato da poco dall’inghilterra dove aveva aderito a diversi circoli spiritici, egli prese a cuore la sorte della giovane Eusapia, occupandosi del suo mantenimento e instradandola verso la carriera di medium.
In una lettera del 1872 descrisse come alla presenza di Palladino si udissero colpi di pistola e apparissero scie luminose. Nello stesso anno fu condotta a Roma, per otto mesi partecipò a un intenso programma di sedute sperimentali. Spiritismo e scienza della divinazione nell’Italia della bella Epoque, ne rimase affascinato anche il dottor Marco Ezechiale Lombroso detto Cesare, medico antropologo, sociologo, filosofo, moderno criminologo e giurista italiano, padre del positivismo è stato uno dei Pionieri degli studi sulla criminologia e fondatore della antropologia Criminale. Nato il 6 novembre 1835 a Verona, morto a Torino il 19 ottobre 1909, che in mancanza di un sistema esoterico, si dette alla divulgazione di questo fenomeno quasi affascinato dalla forte personalità di Eusapia.
La presentazione del succitato libro è avvenuto il giorno 16 ottobre 2018 in palazzo Sagges con la prefazione dello scrittore Massimo Polidoro, presso il Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo Sopraintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata di Bari.
Eusapia Maria Palladino, Torna a Napoli nel 1885 e sposa Raffaele del Gaiso, Stagnaro e macchinista di teatro.
Poi l’incontro con il dottor Cesare Lombroso, il quale pur legando la donna con le funi o rattenuta dagli astanti, aveva la facoltà di far muovere mobili e fare udire dei rumori di martello sulle pareti, un altro esperimento, fu quello di spogliare la donna e rivestita con altri abiti, durante la seduta si verificarono scie luminose, ed altre cose ancora, contribuendo notevolmente ad accrescere il prestigio della Medium.
Segnalando come medico, su iniziativa e degli animatori della neonata Società romana di spiritismo, nel 1872 Eusapia, fu condotta a Roma, qui per otto mesi partecipò a un intenso programma di sedute sperimentali: oltre ai fenomeni sonori già resi noti da Damiani in quelle occasioni furono descritti suoni di strumenti musicali, fischi, campanelli, ma anche lo spostamento e la levitazione di oggetti della stessa medium. Alle sue sedute erano presenti tra gli altri Augusto Tamburini, Leonardo Bianchi Gaspare Virgilio, secondo il racconto di Gina Lombroso, la medium fu denudata visitata e rivestita con altri abiti. Lombroso ne uscì profondamente turbato. L’incontro molto positivo, fu quello con il medico napoletano Ettore Chiaia, se ne fece guida e la indusse a ritornare e coltivare i suoi poteri e fu l’artefice di Palladino nel mondo scientifico e presso il largo pubblico sfidando apertamente Cesare Lombroso dalle pagine di un diffuso settimanale romano (una sfida per la scienza, Lettera, al Prof. Lombroso, in “Fanfulla della domenica 19 agosto 1888”, una lunga missiva il professore era invitato “ad osservare un singolarissimo caso, quello di Eusapia Palladino, donnicciola di infima classe” “Riconoscendo alla donna una medianità di eccezionale potenza.
Poi Eusapia logorata dalla continua attenzione e dalle stressanti e insostenibili richieste di prestarsi a sedute medianiche e a esperimenti diversi, la Palladino decise di tornare a Napoli
Tutto il mondo mediani, s’interessò alle sue azioni, scombussolando la scienza e la certezza dei circoli accademici. Nel 1901, tenne circa dieci sedute con Eusapia, la stessa, coinvolta in altre sperimentazioni, a Palermo e Napoli. “Definendola”donna di poco conto”
Morto Damiani, Eusapia abbandonò la sperimentazione, nel 1907, rimane vedova e sposa Aniello Niola molto più giovane di lei.
Eusapia Maria Palladino Muore a Napoli il 16 maggio del 1918. Una vita spesa per sperimentazioni medianiche, tutto il mondo sperimentale s’interessò della sua persona per circa sessantaquattro anni .
Anna Sciacovelli