La vita, ha inizio con la fame, apri la tua bocca figlio la voglio riempire, la bocca umida di un bambino cerca un seno, che la colma di latte materno. Da un nido gole spalancate d’implumi dietro le quali l’uccello madre scompare. Essere vivi è avere quasi sempre fame. Gandhi diceva:“ Ci sono popoli che sono così affamati che perfino Dio non può avere per loro che la forma di un pane”un Salmo della Bibbia dice:perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare”.Come una madre che porgendo il seno, non offre solo il seno ma si fa tutta se stessa diviene cibo.
Non c’è niente di più concreto, della fame e della sete, eppure ci sono temi su cui si sfoderano tanti sofismi come quello della fame, pochi argomenti tanto suscettibili di essere manipolati dai dati, dalle statistiche, dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla corruzione o da un richiamo doloroso alla crisi economica, nella preghiera del Padre Nostro, noi chiediamo a Dio “dacci oggi il nostro pane quotidiano” è un imperativo che Gesù ci ha insegnato, ma che lui stesso lo fa rimbalzare sino a noi.” Voi stessi date loro da mangiare ”Alla nostra preghiera “dacci” lui risponde con un verbo uguale e contrario da’” perché nel vangelo il verbo “Amare” si traduce sempre con un altro verbo non emotivo ma fattivo: “dare”.
Le opere di misericordia, sono quindi il metro della fedeltà evangelica, non il programma di una Ong. Se io dò da mangiare a un affamato, se compro per me solo il necessario, non salvo da solo il mondo, non cambio le strutture che producono fame e povertà, che sono la distribuzione ineguali delle ricchezze e lo spreco del cibo. Ma ho inculcato l’idea, che la fame non è invincibile, che il povero ha dei diritti, che io non abbandono alla deriva chi ha bisogno, che la condivisione è la forma più propria dell’umano. E se mi unisco ad altri per intrecciare reti sempre più estese di solidarietà. Immetto anticorpi buoni per battere quel “paradosso dell’abbondanza”, vergogna del nostro tempo, per cui “c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare”. Un altro mondo è possibile, lo metteranno in atto i sogni e le mani dei misericordiosi.
IL problema di base è l’amore, il suo posto nel mondo è nella logica che lo regge. Quando si ama, quando si vive per il bene e per la giustizia, si rafforza il nostro essere natura, oppure lo si indebolisce estinguendone la forza vitale (papa Francesco) insegna, che quando c’è vero amore mettiamo l’amore al servizio dell’armonia delle relazioni raggiungendo la pienezza della vera esistenza, perché il nostro amore sincero, produce una più ampia logica cosmica, tesa da sempre all’armonia relazionale, quando nella preghiera si dice “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, è un imperativo che Gesù ci ha insegnato, ma che lui stesso fa rimbalzare fino a noi. Questa tesi tocca i fondamenti stessi del vivere quotidiano è paragonata attraverso un confronto, con le grandi tradizioni religiose, con le filosofie, con la scienza, toccando questioni di cosmologia, fisica, fino a discutere il senso filosofico di Higg “particella di Dio”.
Anna Sciacovelli