Lo scontro tra Russia e Ucraina fa ancora parlare tanto. Tra le tante opinioni diffuse al riguardo, le parole che ha pronunciato il generale Carlo Jean lasciano andare via ogni dubbio.
“È una ‘balla’ che l’aggressione russa sia stata provocata dal massacro dei russofoni del Donbass deciso da Zelensky, così come è una stoltezza pensare che, cedendo il Donbass, anche per intero, Putin si accontenterebbe e cesserebbe la sua aggressione. Un approfondimento della realtà sarebbe necessario, anche per evitare brutte figure”. Sono queste le parole riportate dal portale formiche.net.
L’aggressione all’Ucraina da parte della Russia è stata giustificata da molti dando la totale responsabilità al Cremlino. Per sostenere le proprie tesi, sono state utilizzate diverse ipotesi. Una delle scuse più quotate è stata quella di un tradimento fatto dall’ Occidente nei confronti di Mosca, con una promessa: la Nato avrebbe trovato spazio anche ad Est. Questa tesi è stata smontata esattamente così come è stata generata, dato che Gorbaciov ha negato l’esistenza di tale promessa.
In seguito è stata avanzata una seconda tesi, secondo cui l’Ucraina fosse una seria minaccia per la Russia, ostacolando la Nazione nella sua entrata nell’Alleanza.
Tuttavia era totalmente impossibile che ciò accadesse dato che tra Europa e Russia sono presenti strettissimi legami. Kiev avrebbe voluto essere un membro dell’Ue ma l’Ucraina aveva vanificato la sua europeizzazione già nel 2014 con la rivolta del Maidan.
Oggi si sta facendo strada un’altra ipotesi attraverso cui si cerca di trovare la vera ragione di questo attacco che dura ormai da mesi. Secondo alcuni, la Russia è intervenuta per poter salvaguardare la minoranza russa del Donbass, soprattutto per le due “repubbliche del popolo di Luhansk e di Donetsk”.
Nonostante le tante ipotesi, il generale Carlo Jean, esperto in strategia militare, ha fatto un’analisi ben serrata su tutta la situazione dando una lunga spiegazione.
La Russia, come sappiamo tutti, ha iniziato il suo attacco nei confronti dell’Ucraina il 24 febbraio del 2022. Putin aveva già previsto quanto sarebbe accaduto, con il saggio del luglio 2021. Le sue affermazioni sono poi state confermate nella riunione pubblica del Consiglio di Sicurezza russo del 21 febbraio 2022.
Lo scoppio della rivolta secessionista nel Donbass, che ha portato come conseguenza questa lunga guerra, può essere spiegata attraverso una lunga analisi. Innanzitutto, nonostante abbia avuto tutto inizio nel 2014, lo scontro si era congelato fino al febbraio del 2022.
Come sostiene il generale Jean “se la rivolta del Donbass del 2014-15, continuata sotto forma di conflitto congelato fino al febbraio 2022, sia imputabile prevalentemente a forze locali, oppure se sia stata provocata – e non solo sostenuta e armata – dalla Russia, in contemporaneità con l’annessione della Crimea, nonché l’andamento delle operazioni sul terreno.”
In conclusione, continuare ad affermare che lo scontro si sia avviato a causa del massacro dei russofoni nel Donbass, è una notizia totalmente falsa. Difatti, anche pensare che se Zelensky si sarebbe deciso di cedere totalmente il Donbass ai russi, l’aggressione si sarebbe terminata immediatamente, è impensabile. I motivi dietro a questo scontro sono ben altri ed attualmente sono ancora celati. Continuare a fare delle ipotesi errate non fa altro che diffondere panico e notizie totalmente false tra l’opinione pubblica.
Parole che giungono direttamente dal portale formiche.net