Gli indicatori statistici sullo stato di salute dell’Italia sembra finalmente tornare a volgere al positivo: dopo anni bui a causa della crisi economica, infatti, anche i cittadini appaiono più fiduciosi sulle loro condizioni presenti e, soprattutto, sulle prospettive future, grazie anche ai piccoli miglioramenti che riguardano voci come l’occupazione, i consumi e il potere d’acquisto.
Si riduce il turismo sanitario
C’è anche un altro comparto in cui si notano cambiamenti piccoli ma sensibili, ovvero quello della salute: dopo anni di “turismo sanitario“, con i pazienti italiani che erano costretti a cercare all’estero luoghi dove poter sottoporsi a trattamenti particolari, soprattutto in ambito dentistico, oggi invece i numeri ci raccontano di un ritorno diffuso al controllo presso uno specialista locale.
Gli italiani tornano dal dentista
Sin dal 2012, l’acuirsi delle difficoltà economiche aveva costretto molte famiglie dello Stivale a tagliare tutte le spese “superflue” per far quadrare i bilanci; una sorta di “spending review” privata che molto frequentemente portava a tralasciare anche cure mediche generalmente non coperte dal Sistema Sanitario Nazionale, come per l’appunto quelle dentistiche. Oggi la situazione è diversa sia perché sono migliorate le condizioni, sia perché sono stati attivati progetti “alternativi” come quello di www.turismodentalelowcost.it, uno studio professionale altamente specializzato che offre cure dentali low cost senza necessità di spostarsi fuori dai confini nazionali.
A controllo una persona su due
È ancora l’Istat a fornirci un quadro della situazione: nel 2013, appena cinque anni fa, soltanto il 39 per cento degli italiani si era sottoposto ad almeno una visita dentistica nel corso dell’anno, uno dei risultati più bassi da quanto l’istituto di statistica nazionale ha iniziato le proprie rilevazioni (la cosiddetta “serie storica”). Ebbene, nell’ultimo aggiornamento si scopre che nel corso del 2017 più della metà degli adulti e dei bambini del nostro Paese si sono recati da uno specialista per almeno una visita di controllo, mentre un 10 per cento di popolazione ha seguito una terapia articolata in più sedute.
Imparare le buone abitudini
Dati positivi, finalmente, come sottolineato dai portavoce della Accademia italiana di Conservativa – che ha realizzato un progetto chiamato “EduCarie” proprio per sensibilizzare la prevenzione per la salute della bocca – e che riportano il numero dei pazienti che sono tornati a sedersi sulla poltrona del dentista addirittura al di sopra dei livelli precedenti alla crisi.
La salute passa dalla bocca
L’importanza della visita e dei controlli non si limita soltanto all’accertamento della eventuale presenza di carie, gengive arrossate o denti malati: come la scienza medica non manca di ribadire, infatti, dalla salute della bocca e del cavo orale passa anche (buona) parte della qualità della vita al paziente, nonché la necessaria azione di prevenzione a problemi e patologie gravi che possono colpire quest’area, a cominciare dal terribile cancro alla bocca, che secondo le ultime indagini analitiche provoca la morte di quasi 3 persone all’ora, e che diventa pericoloso soprattutto quando non individuato in maniera tempestiva.
L’importanza di una corretta igiene orale
Sottoporsi a regolare attività di controllo presso uno studio specialistico è un primo passo precauzionale e di salvaguardia della propria salute, dunque, così come ci sono altre buone pratiche da seguire, a cominciare da quelle legate all’alimentazione: è ancora l’Aic a evidenziare che in Italia c’è ancora troppa cattiva informazione sul ruolo essenziale che svolge una corretta igiene orale a tutte le età e sui rischi correlati alla scarsa attenzione dedicata a patologie anche apparentemente semplici come la carie.
I punti ancora critici
Solo per citare un esempio, allo stato attuale circa la metà dei genitori italiani ha poca consapevolezza riguardo gli effetti che una dieta sbilanciata a favore degli zuccheri e una inefficace routine di pulizia dei denti possono avere sui propri figli; una percentuale simile di mamme e papà, pari appunto alla metà del campione intervistato dall’Aic, commette un altro errore, ovvero trascurare gli interventi sulle carie dei denti da latte, con conseguenze che i piccoli scontano poi in età adulta.
Anna Capuano