Il Salento è uno dei luoghi più magici in cui trascorrere le proprie vacanze e i motivi per cui sceglierlo sono davvero tanti. Limitarsi a dire che la penisola salentina sia gettonata solo per le spiagge dorate, le acque cristalline e il sole cocente dell’estate sarebbe troppo approssimativo. Questa terra, infatti, offre un vasto patrimonio culturale, artistico ma anche culinario ai suoi visitatori ed estimatori.
SAPERI E SAPORI: IL CIBO CHE SI TRAMANDA
Se scegliete di trascorrere le vostre vacanze nella penisola salentina non potete non assaggiare alcuni piatti tipici. Nei borghi, soprattutto nell’entroterra, ci sono molti locali in cui poter gustare cibi prelibati, a volte poveri, altre più articolati che racchiudano il sapore e il sapere tramandato da generazione in generazione.
Il Salento: ecco alcuni piatti da assaggiare assolutamente:
- La frisa. Un piatto povero ma molto apprezzato, una regina nelle sue varie versioni (di grano duro, di orzo, integrale, piccola, grande etc etc.). Prima di mangiarla occorre “sponzarla” (bagnarla per pochi secondi) in una bacinella d’acqua fredda e poi condirla con olio, sale e pomodori a dadini. Può essere servita con altri condimenti come il condifrisa (mix di ortaggi e verdure), la peperonata, i pomodori secchi, i carciofi sott’olio, i critimi, i lampagioni, i capperi, le melanzane sott’olio ed altre prelibatezze d’accompagnamento. C’è poi “l’acqua e sale”, facilissima da preparare. In una bacinella si spezza la frisa grossolanamente e si aggiunge abbondante acqua, sale, olio e condimenti a crudo. Di fatto si tratta di un brodo freddo particolarmente apprezzato durante le calde sere d’estate.
- Faveneddhe e cicureddhe. Si tratta di purè di fave accompagnato con verdure di campo e olio extravergine d’oliva. Una purea cremosa che viene servita e mangiata come fosse una minestra.
- Ciciri e tria (massa con i ceci). Un piatto povero ma buonissimo realizzato con materie prime molto semplici. La pasta fatta in casa con acqua e farina di grano duro è molto simile alle tagliatelle. Una parte viene fritta l’altra no. I ceci si mettono a mollo e si cuociono nella pignata ma va benissimo anche in padella, spesso a questi vengono aggiunti i cavoli neri ma non è indispensabile. Tutti gli ingredienti insieme compongono uno dei piatti più richiesti ed apprezzati nel repertorio culinario salentino.
- Purpu alla pignata o il polpo alla pignata con patate. Si tratta di una piatto antico che nasce dal matrimonio tra la terra e il mare, le patate si uniscono al polpo fresco di pescato all’interno di un coccio tipico del Salento. Il pesce, viene conto molto lentamente insieme al sugo di pomodoro e spesso con le patate.
- Non esiste una traduzione per questo piatto, anch’esso estremamente povero ma decisamente delizioso. Uova, pan grattato, farina, sale, formaggio e prezzemolo vengono impastati insieme e se ne ricavano delle polpette non uniformi, cotte in brodo, con la passata di pomodoro o pomodorini e cipolle. Una vera e propria prelibatezza.
- Orecchiette alle cime di rapa. In realtà, in Puglia e nel Salento, le orecchiette si mangiano in tutti i modi possibili ed immaginabili ma spesso vengono apprezzate con le Rape, o meglio, con le cime di rapa cioè la parte dura senza le foglie.
- Pasticciotto leccese. Pasta frolla con un cuore di crema. Il successo di questo dolce ne ha permesso la declinazione con altre varianti. Oggi è possibile gustarlo con amarena, pistacchio, cioccolato e marmellate.
SCEGLIERE IL SALENTO
Il Salento si sceglie per tanti motivi, per i piatti prelibati ma anche per la bellezza di un territorio che non smette mai di stupire e affascinare. Qui è possibile mangiare bene e spendere in base alle proprie tasche, si passa dai ristoranti di lusso, agli agriturismi, alla ristorazione tradizionale senza disdegnare lo street food che negli ultimi anni è sempre più apprezzato e si può degustare in tutte le baguetterie che si possono trovare a Lecce e nella provincia.