La sanità, come molti altri ambiti, sta affrontando numerosi cambiamenti, frutto soprattutto delle nuove tecnologie e delle nuove modalità di assistenza sanitaria. Basti pensare alla telemedicina, che è tra gli scopi del PNRR salute, con la realizzazione di una piattaforma nazionale per i servizi di telemedicina, pensata per assistere a distanza persone con patologie croniche e impossibilitate a muoversi. Per il settore sanitario rappresenta una svolta che ha un potenziale enorme sul miglioramento dell’assistenza sanitaria e sul passaggio fondamentale alla digitalizzazione.
Per chi è in procinto di laurearsi in medicina o desidera intraprendere la carriera da medico, le prospettive future sono quindi molto differenti rispetto a qualche anno fa e il medico potrebbe ritrovarsi a svolgere la sua professione in modalità e tempi completamente nuovi. Ciò presuppone che oltre alla preparazione di base, ci sia bisogno anche di acquisire competenze trasversali, ormai indispensabili per svolgere la grande maggioranza dell professioni.
Vedremo insieme i lavori del futuro in ambito sanitario e i percorsi formativi necessari per accedere a carriere innovative e ricche di nuove opportunità.
Esperto in deep learning per la sanità
Si sente sempre più spesso parlare di algoritmi e di intelligenza artificiale. In molti pensano che queste tecnologie siano “nemiche” dei professionisti perché rischiano di sostituirsi a loro. Questa convinzione però è vera solo in parte, perché le macchine che fanno funzionare gli algoritmi vanno istruite per essere realmente efficaci. E questa operazione può essere effettuata solo da esperti in materia che aiutano i sistemi ad essere più performanti e a velocizzare le operazioni. Per fornire alle macchine i dati coerenti e più puri c’è bisogno dell’esperto in deep learning per la sanità. In questo modo le attività amministrative ripetitive e soprattutto le scoperte in ambito clinico invisibili all’occhio umano potrebbero contribuire a migliorare l’attività medica e ad aiutare i pazienti con diagnosi precoci e più puntuali. I sistemi basati sull’intelligenza artificiale, se correttamente ed eticamente settati, inoltre possono essere impiegati inoltre nei protocolli di cura, velocizzando l’assistenza.
Telechirurgo
I robot medici sono diffusissimi e molte strutture si stanno dotando di connessioni di ultima generazione come il 5G per utilizzare con tranquillità computer e dispositivi informatizzati. L’obiettivo è aumentare la precisione e velocizzare le operazioni di diagnosi. L’assistenza robotica però può essere un valido supporto anche per le operazioni chirurgiche, perché un chirurgo potrebbe non solo eseguirle con un grado di precisione ancora più alto, ma addirittura operare a distanza, grazie alla realtà aumentata e alla tecnologia digitale. Alcuni studi stanno dimostrando che i chirurghi formati in VR ottengono prestazioni complessive più alte. La telechirurgia quindi potrebbe essere un’occasione per migliorarsi ancora. Un medico dunque oltre alla laurea in futuro può specializzarsi nell’operare con i robot.
Ingegnere biomedico
L’ingegnere biomedico è una figura professionale che applica i modelli della biologia alla tecnologie per ottenere funzionalità avanzate in diversi campi. Nella medicina è in grado di sviluppare apparecchiature e procedure per prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, progetta protesi, organi artificiali e ausili per persone con disabilità e sviluppa sistemi e protocolli utili per gestire le attività sanitarie. Per diventare ingegnere biomedico bisogna studiare le materie della laurea in ingegneria biomedica, come fisica, matematica, informatica e tante altre. La laurea si può conseguire anche online nelle università come Unicusano, che permettono di seguire le lezioni a distanza e di conseguire un titolo equipollente a quello delle università tradizionali. Gli sbocchi lavorativi sono numerosi sia in ambito pubblico sia privato, perché può operare sia direttamente con l’equipe mediche degli ospedali sia con le aziende produttrici di dispositivi medicali.