Una “nuova tassa nemica degli animali”. A Baricella, nella pianura bolognese, esplode l’indignazione per il ‘prelievo’ supplementare deciso dal Comune nei confronti dei proprietari di animali domestici. Da gennaio infatti, su decisione della giunta cittadina, è scattata la tariffa puntuale sui rifiuti indifferenziati, che vengono raccolti porta a porta una volta la settimana. Una decisione vissuta come una vera e propria stangata da chi ha un animale domestico, visto che i bidoncini supplementari necessari per smaltire ogni giorno la sabbietta del gatto (evitando di tenerla in casa per sette giorni), vengono pagati a parte. “I più penalizzati- raccontano le associazioni animaliste, da Animal liberation alla Lega anti-vivisezione, passando per la Lega nazionale per la difesa del cane- sono proprio i possessori di gatti e animali anziani-disabili, ed i single che hanno solo 28 conferimenti di indifferenziato per tutto il 2025 e che quindi pagheranno per i conferimenti eccedenti una maggiorazione la cui entità si conoscerà solo a giugno prossimo”.
Eppure Baricella, Comune rurale, “ha tanti cittadini proprietari di animali domestici, soprattutto cittadine che si fanno carico di cani e gatti anche a sostegno delle attività di associazioni animaliste di Bologna città”. Pare che nel territorio comunale risiedano ben 1.021 proprietari di cani e 91 di gatti, per un totale di 1.545 cani e 393 gatti iscritti (ma il numero è probabilmente superiore, visto che non c’è obbligo di iscrizione). La raccolta dei rifiuti urbani, ammoniscono allora le associazioni, “non può trasformarsi in una tassa nascosta a carico dei proprietari di animali d’affezione, dovrebbe al contrario facilitare i conferimenti delle deiezioni e lettiere animali, creando servizi gratuiti innovativi, come ad esempio cassonetti stradali preposti, già sperimentati in altri comuni, anche a tutela dell’ambiente”.
La richiesta al sindaco Pd Omar Mattioli è dunque di “rivedere le decisioni prese unilateralmente e contrattualizzate con Hera, al fine di eliminare la disparità di trattamento tra utenti ed a tutela del benessere animale. Chiediamo che anche la Regione Emilia-Romagna, in particolare l’assessore Irene Priolo- aggiungono gli animalisti- affronti tale questione a livello regionale, in quanto generatasi proprio dalla disattenzione legislativa della gestione rifiuti circa la presenza degli animali domestici nelle famiglie”.
I cittadini, infine, chiedono di “essere ricevuti affinché si trovi una soluzione temporanea nell’immediato e che le nostre proposte siano accolte”.
Fonte Agenzia Dire