Nella mattinata di oggi, l’aviazione militare israeliana (Idf) ha annunciato di aver colpito due aerei da combattimento F-5 appartenenti alle forze armate iraniane, nei pressi dell’aeroporto di Dezful, in Iran. L’attacco è stato confermato attraverso un post su Telegram, dove l’esercito israeliano ha fornito dettagli sui raid aerei eseguiti.
Secondo le informazioni rilasciate, l’operazione ha avuto luogo in un contesto di crescente tensione nella regione. Durante il raid, le forze israeliane affermano di aver “neutralizzato otto lanciatori”, specificando che sei di questi erano pronti a lanciare missile verso il territorio israeliano. Questa azione si inquadra in una strategia più ampia da parte di Israele, volto a contrastare le minacce percepite provenienti dall’Iran e a garantire la sicurezza nazionale.
Israele ha frequentemente espresso preoccupazione per l’ampliamento dell’influenza militare iraniana in Siria e in altre aree circostanti, e quest’ultimo attacco rappresenta un ulteriore passo nella sua operazione preventiva contro potenziali aggressioni. Le autorità israeliane sottolineano che tali operazioni mirano a proteggere i cittadini israeliani e a prevenire il rafforzamento delle capacità militari nemiche.
L’incidente ha già suscitato reazioni sia a livello regionale che internazionale, con esperti che monitorano attentamente gli sviluppi. L’alleanza tra Israele e Stati Uniti rimane centrale in questo contesto, mentre l’Iran continua a negare accuse di aggressività militare e difende il proprio diritto alla sovranità e alla difesa.
La situazione rimane tesa e gli occhi del mondo sono puntati sulle ripercussioni che questo attacco potrà avere nel panorama geopolitico del Medio Oriente.










