Signore e Signori Buonasera, quest’incontro, nella Città di Capurso,nasce sotto un ottimo auspicio quest’evento ideato e voluto dalla pittrice Katya Abbrescia, ci spinge a formare nucleo unico in questa bella cittadina, dove la protettrice ci accoglie sotto il suo santo manto,avremo modo di ammirare i lavori delle artiste presenti in sala, un evento dal titolo “Omaggio alle donne”, non poteva essere diversamente,oggi 8 marzo festa della donna.
Quest’evento, nasce dalla volontà ferrea della pittrice Katya Abbrescia, che ha voluto rendere omaggio a tutte le donne che si dedicano all’arte della pittura e della poesia.
Quale simbolo dell’emancipazione femminile possiamo parlare delle prime donne, che si sono affermate nell’arte, tanto da essere citate nei libri di storia dell’arte, donne, che hanno tracciato il solco e lasciato il segno sia come pittrici, sia come donne dal carattere deciso in un’epoca, in cui la donna non era mai presa in considerazione.
Una delle prime donne artista è stata Lavinia Teerlinc, ritrattista alla corte dei Tudor, rimase l’artista favorita della corte Inglese realizzando ritratti di Edoardo sesto e Maria la Sanguinaria e per La Regina Elisabetta I, fu unica pittrice, ritrattista e miniaturista dei Tudor.
-Marietta Robusti, nata nel 1554, prima figlia illegittima del Tintoretto, fin da piccola accompagnava il padre in bottega vestita da maschio, lo affiancherà nella realizzazione di molte sue opere, richiesta dalla corte spagnola, il padre per non allontanarla da se rifiutava tutte le richieste, da adulta era chiamato, la Tintoretta, a ricordo del mestiere dei nonni tintori a quel tempo.
-Artemisia Gentileschi, nel 1562 era sorta a Firenze la scuola di pittura o l’Accademia Europea del disegno e solo nel 1616 vi fu ammessa una donna, la giovane Artemisia Gentileschi, la maggiore pittrice del seicento, nel 1613 aveva già dipinto “Giuditta che decapita Oloferne”, la tela 159x 126 cm.
La tela che rievoca la cruenta morte di Oloferne, un episodio biblico, che era stato trattato e dipinto anche dal Caravaggio.
La giovane pittrice violentata all’età di diciotto anni da un vecchio amico del padre e che al processo fu costretta a subire diverse umiliazioni compresa la tortura per le idee maschiliste da parte della corte.
Nel gesto violento della decapitazione di Oloferne si può cogliere l’odio verso l’uomo che l’aveva offesa, spesso la Gentileschi per i suoi quadri assume il simbolo di femminismo fino all’ultimo del XX secolo.
-Sofonisba Anguissola, nasce a Cremona nel 1535, è da tutti considerata la prima pittrice italiana anzi Europea, la sua formazione
Fu chiamata dalla corte Spagnola e poi da quell’Austriaca, ne è impedita dal padre che la fa sposare frettolosamente e continua il lavoro presso la bottega del padre maestro figlia primogenita e illegittima del Tintoretto, spesso accompagna il padre nella sua bottega vestita da maschio, fu richiesta come pittrice presso la corte spagnola e poi presso quell’Austriaca.
Divenne così brava, da essere chiamata dalle dame di Venezia, le quali facevano lunghe attese, per farsi ritrarre dalla Tintoretta.
Per volontà del padre fu data frettolosamente in moglie, si spense piano, per il dolore della perdita del primo e unico figlio morto a soli undici mesi di vita, morì a Palermo nel 1625, aveva meno di trent’anni.
-Lavinia Fontana, figlia di Prospero, arriva alla corte del Papa Gregorio XIII il1603, e qui acquisisce una fama senza precedenti, definita “Pontificia Pittrice”, partorisce undici figli ma ne perde prematuramente otto colpita da crisi mistica, si ritira in un monastero insieme al marito, muore nel 1614.
Da non dimenticare Maria Van Osterwijhk Rachel Ruisch e Anna Maria Sibylla Merian pittrici floreali, che operano in quel di Amsterdam e Dusserdolf.
Elisabetta Sirani, figlia del pittore Guido Reni, dovette lottare per molti anni contro i pregiudizi sulle pittrici. Seppe superare tranquillamente l’ostacolo dipingendo in pubblico e anche alla presenza dei suoi stessi committenti.
La sua tecnica giudicata stramba perché mescolando olio e acquerello, le permetteva di realizzare dipinti dai contorni luminosi e ben definiti.
Si dice che fu uccisa all’età di ventisette anno,dal proprio padre e da una allieva invidiosa della sua bravura e fama.
-Rosalba Carriera,pittrice veneziana seppe sfruttare la sua fama per creare un circolo che raccolse intorno a se gli intellettuali più famosi dell’epoca, bravissima come ritrattista e miniaturista fu la prima a utilizzare nel proprio lavoro l’avorio.
-Tamara De Lampicka, nata a Varsavia il 16 maggio 1898 morta il 1980, simbolo della potenza comunicativa della corrente dell’art Dèco, aveva viaggiato in tutta l’Europa, arrivò anche in Italia dove incontrò Gabriele D’annunzio e soggiornò al Vittoriale, dal quale si allontanò per le non gradite avance del Vate,ma anche per la sua bisessualità dichiarata fu additata quale simbolo della sua epoca e del suo femminismo ad oltranza.
Frida Kalo, nata in Messico il 6 luglio 1907 morta il 13 luglio 1954,una pittrice del 900,dalla personalità, impetuosa e travolgente attraverso i suoi quadri, si riesce a leggere una forza comunicativa, i suoi dipinti trasmettono e raccontano, la sua solitudine, e la vita tormentata dai dolori e dalle angherie del marito, le sue tele denunciano un reale disagio postmoderno. Morta il 13 luglio 1954.
Il vivere non facile delle artiste, si denota dallo scontento odierno, dal fremito costante, del lavorio intenso, al quale si sottopongono, la loro creatività costante si legge a grandi lettere sulle tele, opere a volte incomplete, raccontano un disagio interiore, che non riescono a nascondere, a volte non avendo un tema concreto, vivono visibilmente momenti d’incertezza, quasi costanti raccontando visibilmente sulle tele la loro vita inquieta.
Anna Sciacovelli