«Le deliranti affermazioni del ministro degli esteri russo Lavrov a “Zona Bianca”
rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di
volontà da parte di Putin di arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra dei
russi contro l’Ucraina. E comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della
Russia e di chi la governa.
Quanto alle accuse e agli assurdi parallelismi di Lavrov su Hitler e gli ebrei, solo
antisemiti viscerali possono ancora dare credito a quelle che appaiono come follie
allo stato puro, oltre che a falsi storici già smentiti dai fatti.
Ma Lavrov non è un passante. E il numero due della Federazione Russa. L’intervista
al ministro degli esteri russo è un documento che fotografa la storia contemporanea.
Ai critici un tanto al chilo consigliamo la visione delle programmazioni di reti, tg e
speciali Mediaset sulla guerra in Ucraina. Ne trarranno facilmente la conclusione che
l’azienda ha ben chiaro chi ha voluto e cominciato questo conflitto.
L’Europa potrebbe essere sempre più coinvolta in una guerra ancora più sanguinosa
e noi non dovremmo sentire chi, a livello istituzionale, questo conflitto l’ha innescato?
Il pluralismo dell’informazione e le buone regole del giornalismo suggeriscono
sempre di ascoltare tutte le voci, anche quelle più controverse e divisive.
Ma questo, come nel nostro caso, non significa condividerle. I nostri inviati nelle zone
di guerra rischiano ogni giorno la vita per raccontare questo orribile conflitto, senza
fare sconti alla propaganda di guerra e mostrando le immagini dei crimini compiuti.
Nelle prossime settimane continueremo a dare voce a tutti i protagonisti di questa
grave crisi mondiale»