Diamo più o meno a tutti il nome di pentole, ma sappiamo distinguere, per esempio, un tegame da una padella e da una casseruola? Non si tratta di un vezzo linguistico, perché capire esattamente di cosa si sta parlando vuol dire anche sapere come pulirlo, manutenerlo e utilizzarlo.
Dalla creazione e ideazione nell’antichità fino ai giorni nostri, le forme sono cambiate in seguito alla modifica dei piani di cottura, che hanno permesso di creare nuove tipologie e quindi di usare anche i materiali più disparati.
Come si distingue allora uno di questi strumenti da cucina da un altro? Vediamo insieme quali sono le caratteristiche che li rendono unici.
Pentola
Questo utensile potrebbe derivare da due differenti parole latine: da pendere e da pincta. Nel prima caso, sarebbe proprio quell’elemento che veniva tenuto in sospensione sul fuoco, tramite un gancio; nel secondo, invece, starebbe a indicare quelle pentole in terracotta che erano dipinte (“pincte”, appunto) all’interno.
Come capiamo che ci troviamo di fronte a una pentola? Prima di tutto per la sua forma cilindrica e dalle pareti molto alte, contornate da manici che ne rendono più facile l’impugnarla. Solitamente è corredata da un coperchio, infatti è utile per far bollire l’acqua, che grazie a questo non evapora.
In che materiali si può trovare? In generale è in alluminio o in acciaio inossidabile, ma non mancano anche altre tipologie più moderne.
Padella
Questa parola deriva dal latino patella, che vuol dire piccolo piatto: infatti la padella ha proprio questa forma, caratterizzata anche da lati che possono essere diritti o curvi. Questo particolare la rende utile rispettivamente per le fritture o per mantecare gli alimenti.
Dotata solitamente di un manico lungo, che ne permette una più facile gestione, può essere realizzata in una grande quantità di materiali, dal ferro al rame, dall’acciaio all’alluminio.
Tegame
Forse uno dei più difficili da distinguere per chi di cucina non sa tanto, il tegame deriva da un termine greco che vuol dire sciogliere e uno latino che vuol dire coprire: una sintesi di questi due cela il significato di questo strumento, pensato appunto per cuocere un cibo tenendolo coperto.
Si distingue dalla pentola perché, anche se ha i lati che svettano verso l’alto, sono comunque di lunghezza media ma hanno un coperchio, fondamentale per il loro impiego, e due maniglie che ne consentono una gestione più semplice.
Si tratta del prodotto giusto se volete realizzare cotture lunghe, come quando si intende dare vita a uno stufato o al saporito brasato, visto che l’umidità viene mantenuta molto bene al suo interno e non si rischia così di far indurire la carne.
Qui i materiali usati sono molti, come la pietra ollare, l’acciaio inox, l’alluminio e anche la terracotta, che li rende ideali anche per la cottura dei legumi. State cercando il migliore in assoluto? Ecco dove potete trovarlo.
Casseruola
Simile in un certo senso al tegame, la casseruola prende il suo nome da un termine francese che sta a indicare proprio la cottura all’interno del forno. Ha una forma cilindrica, pareti non più alte del diametro della base, può avere un manico o due maniglie per afferrarla e contare su un coperchio, spesso corredato nella confezione di acquisto.
In alcuni casi è ovale e ha un beccuccio finale se il suo scopo è quello di far cuocere il sugo, ma può essere usata anche per i cibi in umido e per gli arrosti. I materiali a disposizione sono tanti ed è bene scegliere con cura quale preferire, visto che il prodotto potrebbe pesare molto: meglio l’alluminio o l’acciaio del rame o della ghisa.
Polsonetto
Se siete appassionati di cucina, sapete certamente di cosa stiamo parlando: il polsonetto è un utensile utilizzato soprattutto per la cottura a bagnomaria. Ha una forma caratterizzata dal fondo semisferico e un manico molto lungo, che permette di maneggiarlo con facilità.
Spesso è realizzato in rame stagnato, ma è reperibile anche in differenti materiali.
Pesciera
Se siete davanti a quella che sembra una pentola, ma dalla forma molto allungata, probabilmente parliamo di una pesciera: questo strumento da cucina ha una griglia forata, sulla quale si pone il pesce, e due maniglie collocate alle estremità, che permettono di estrarlo senza romperlo.
Pensato per la cottura a immersione, è dotato di un coperchio con maniglia e ha pareti alte che consentono di inserire al suo interno anche i crostacei.