Quasi tutte le costruzioni pubbliche e private edificate dagli Anni ’50 sino alla fine degli Anni ’80 del secolo scorso contengono materiali con presenza di amianto, in particolare l’Eternit, una miscela di amianto a cemento.
Tuttavia, dalla fine degli Anni ’70 molti studi hanno dimostrato la pericolosità dell’amianto per la salute e la sua correlazione con gravi malattie, come l’asbestosi e il cancro ai polmoni.
È per questo motivo che la legge ha imposto, non solo la proibizione dell’utilizzo di questo materiale, ma anche la bonifica di quello presente negli edifici. Ad operare questo genere di operazioni sono ditte specializzate autorizzate. Una fra queste, ormai nel settore da molto tempo, è Alter Eco srl, che opera principalmente nella rimozione Eternit a Padova dove ha sede, ma anche in tutto il Nord Italia.
L’amianto in Italia
In Italia, si è cominciato a utilizzare l’amianto in modo massiccio a partire dagli Anni ’50. Il materiale aveva alta disponibilità, era economico e possedeva molte caratteristiche utili dal punto di vista dell’isolamento in edilizia. Ha proprietà ignifughe e isolanti, cioè limita la diffusione degli incendi e favorisce la stabilità della temperatura interna degli ambienti; è fonoassorbente, cioè favorisce l’isolamento dal rumore; e ha anche caratteristiche di resistenza elettrica.
Da quel momento non stupisce quindi che l’estrazione dell’amianto e il suo utilizzo per una grande varietà di prodotti non ha fatto che crescere per i seguenti quarant’anni.
L’Italia peraltro fu per un certo periodo uno dei maggiori produttori di amianto a livello europeo, secondo nel mondo solo all’Unione Sovietica. Se ne producevano in media 130-140.000 tonnellate ogni anno, a volte anche 160.000 tonnellate.
Dove troviamo l’amianto
Le proprietà dell’amianto in campo edilizio sono davvero molte, come abbiamo visto, senza contare che è molto diffuso e comune. Esso è facile da estrarre e da lavorare ed ha di conseguenza un costo contenuto e conveniente. Un mix perfetto per farne un elemento imprescindibile per ogni utilizzo, non solo nell’era del boom industriale ma anche nei decenni successivi.
Venne utilizzato in maniera massiccia nell’edilizia, grazie anche all’invenzione dell’Eternit. Questo materiale è una miscela di cemento e amianto brevettato nel 1901 da Ludwig Hatschek; lui stesso lo chiamò Eternit per rimarcare le sue doti di grande durata e resistenza. In Italia comincia a prodursi nel 1938 ma la sua grande espansione comincia, come accennato, negli anni del grande sviluppo industriale del dopoguerra.
L’Eternit e altri composti con presenza di fibre di amianto divennero materiali di uso comune e generalizzato. Tetti, intercapedini, materiali da costruzione, selciati, pannelli isolanti ma anche tute, tendaggi, vernici, sino ad arrivare all’industria automobilistica che li utilizzò per guarnizioni, frizioni, freni e altro ancora. Addirittura, se ne fecero filtri per bevande.
Cos’è l’amianto e perché è pericoloso
In base alla sua formula chimica, l’amianto è un silicato ed è molto diffuso nella crosta terrestre. I silicati sono composti di silicio e ossigeno legati insieme, a loro volta legati ad altri elementi. Vi sono poi diverse varietà di amianto, che appartengono al gruppo mineralogico del serpentino o degli anfiboli.
Una delle sue caratteristiche principali è di potersi dividere in fibre sempre più sottili, e proprio questo lo rende pericoloso per la salute.
Le fibre di amianto si possono diffondere nell’aria e finiscono con l’essere inalate, cioè respirate, e immagazzinate nei polmoni. La presenza di fibre di amianto può favorire il cancro ai polmoni e provocare asbestosi e mesotelioma. Queste patologie, come è stato dimostrato, possono insorgere anche a trenta o quarant’anni dal periodo di esposizione, ed essere comunque assolutamente correlate.
Le fibre si diffondono sia durante la fase di lavorazione, interessando quindi sia i lavoratori sia la zona in cui si trova l’impianto, sia in seguito al deterioramento dei materiali prodotti con amianto. Per sua natura, infatti, si è materiale friabile e si libera nell’aria se viene intaccato (per esempio, dall’acqua o anche solo dall’umidità), o se l’oggetto di cui è parte viene distrutto.
La messa al bando dell’amianto
Oggi, ci sono molti materiali che possono sostituire l’amianto in quasi tutte le necessità della produzione industriale.
In Italia vige dal 1992 la legge n. 257, che prevede l’interruzione della produzione e anche importanti interventi di bonifica dall’amianto e dell’Eternit delle strutture esistenti in cui è ancora presente; e purtroppo queste sono ancora molto numerose. Gli interventi devono essere necessariamente svolti da ditte specializzate e autorizzate, seguendo procedure specifiche sia per l’intervento che per quanto riguarda lo smaltimento, fase molto delicata.