Secondo quanto stabilito da Arera, dal 1° aprile 2025 il prezzo di riferimento del gas per i vulnerabili scende dell’8,1%.
“Ribasso scontato. Con la fine della stagione termica cessano come sempre le speculazioni sul gas. Certo vorremmo capire cosa si aspetta a eliminare il TTf di Amsterdam e il sistema del prezzo marginale che consentono questi extraprofitti vergognosi e di arricchirsi sulle spalle delle famiglie. Invece di rimediare ex post con bonus straordinari come ha fatto il Governo, sarebbe decisamente più logico e conveniente che l’Europa rimuovere le cause di questo sistema malato. Anche l’Italia potrebbe fare la sua parte contro il caro energia, ridefinendo ad esempio la formazione del PUN (Prezzo Unico Nazionale) e consentendo ad Acquirente Unico di riprendere a fare gli acquisti a lungo termine” afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati di Arera.
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per il nuovo utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, il -8,1% significa spendere 105 euro (104,94 euro) in meno su base annua, anche se nella realtà l’effetto è praticamente quasi nullo visto che dal 15 aprile i caloriferi sono spenti in tutta Italia salvo in alta montagna. La spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° aprile 2025 al 31 marzo 2026, nell’ipotesi di prezzi costanti), scende a 1187 euro che, sommati ai 611 euro della luce, determinano una stangata complessiva annua pari a 1798 euro.
Se il prezzo del gas scende oggi dell’8,1% e, nel confronto con aprile dello scorso anno, è oggi superiore del 7,3%, rispetto ai tempi pre-crisi dell’aprile 2021, in base alla nuova serie storica ricostruita secondo il nuovo cliente tipo, il prezzo è oggi superiore del 46,6%, mentre rispetto al picco dell’aprile 2022 è inferiore di appena il 13%. La spesa nei prossimi 12 mesi, ipotizzando prezzi fissi, è meno cara di 23 euro rispetto a quella pagata nel 2024.