Le vittime, tra cui un imprenditore, erano costrette, secondo la prospettiva accusatoria, a pagare interessi con tasso che superava il 120% annuo, in un caso addirittura raggiungendo il 180%. In alcune occasioni, le somme, già gravate dagli esosi interessi, aumentavano vertiginosamente, perché gli usurati si trovavano nella necessità di chiedere ulteriori prestiti, proprio per far fronte all’insostenibile esposizione debitoria, che, talora, cercavano di ridurre anche alienando propri beni agli usurai.
L’attività di indagine, avviata a seguito della denuncia per lesioni personali subite da una delle vittime, ha interessato un arco temporale di vari anni, anche per la complessità degli accertamenti.
Gli investigatori, infatti, hanno dovuto ricostruire i movimenti finanziari, attraverso articolate investigazioni, consistite nell’assunzione di dichiarazioni da persone informate sui fatti, in perquisizioni, nell’analisi di documenti e dei flussi di ingenti somme di denaro, movimentate con operazioni extracontabili.