Rimani sempre con i consigli della nonna o ti piace dare un tocco contemporaneo al tuo albero? Diamoci alle vecchie tradizioni anti-crisi. Il Natale, la festa che ci riunisce, merita sempre tanta luminosità per i nipoti, per i più bisognosi e le famiglie che magari non si riuniscono tutto l’anno. Teniamoci alla buona cucina e al decoro per trasmettere un senso anche di calore ai bambini che non aspettano altro che trovare un bel regalo sotto l’albero di natale e con tutto il Babbo che scende dal camino.
Hai già l’albero nelle conserve in cantina pronto per abbellirlo e magari con un tocco speciale? Le scelte di abbellimento e di come vorresti sono svariate da un albero vero comprato al vivaio a un albero finto. Potresti semplicemente appendere i cioccolatini e spruzzare della neve bianca, roba che si usava tanto negli anni sessanta assieme a delle lucine colorate che negli anni novanta si mantenevano ancora con il filo nero, poi bianco e ad oggi trasparente. Le trasformazioni delle luci son cambiate dalle famose pigne a colori, palline e palle colorate a luci bianche, ghiaccio e di varie forme nel 2000. Non solo si producevano alberi bianchi finti in plastica e verdi molto nudi che ad oggi ne troviamo svariati ma sempre più folti per dare l’idea sempre più di un albero quasi vero.
Quello che ci interessa maggiormente è cosa appendere ai rami per non farli soffrire troppo e spezzarsi. E se le palle cromate di un tempo le vogliamo sospendere per un’annata, può pensarci a ciò un bel nastro di larghezza da 3 a 6 cm per creare dei fiocchi fatti a mano e fare una stella di natale per la cima dell’albero e divertirsi con tanti colori o di un solo tono. Altre idee possono essere come: rotoli di carta-igienica che tagliati si possono creare degli anelli che pitturati o disegnati si possono appendere con un filo sottile di nylon trasparente.
Ma ci ricordiamo anche di quella dura stella cadente messa in cima o la punta dorata o argentata che era di moda nelle nostre case a partire dagli anni sessanta? Oppure quella notevole sciarpa di plastica che avvolgeva l’albero per dare l’idea della neve o della collana di perle di plastica dorata? Oggi troviamo le sciarpe di piume sintetiche e sempre più sfiziose. E poi sotto l’albero? Non mancava lo spumante e il panettone che era sacro e non doveva aprirsi prima della tavola bandita. Addirittura ad alcuni alberi della nonna non mancavano i fantastici soldatini di legno che rappresentavano in qualche maniera la propria famiglia (padre, madre, figlio e parenti) e ogni volta che un bambino chiedeva chi fossero i soldatini le nonne rispondevano dando l’immagine di una famiglia unita e le stella di Natale la felicità, il calore e l’allegria, l’arrivo di qualcosa di speciale, di nuovo. I colori più usati erano: blu, rosso, oro, poi bianco, argento e con i tempi di oggi ci permettiamo anche un albero completamente violetto, nero, rosa, verde, etc. Dal 2000 in poi i nostri abeti sono diventati rivoluzioni moderne con ganci appesi come orecchini oppure alberi fatti di mollette, bottoni, e oggetti sempre più lontani ma che ci divertono perché ogni albero rappresenta la personalità di una famiglia, di una persona e l’umore.
Ma a quando risale l’usanza di addobbare l’albero di Natale? Inizia nel ventesimo secolo, anche se altre fonti non dichiarano propriamente l’inizio. In Germania gli abeti delle periferie furono addobbati con noci, frutta, creazioni di carta, e poi gli stilisti pensarono di dar forma e stile, un simbolo per una festa come il Natale, arricchendoli con sfiziosi oggetti.
Compriamo ma facciamo due cose: oggetti utili per noi e beneficenza. Fare regali come stelle di natale, panettoni o comprare oggetti utili per decoro è anche sostenere grandi Associazioni contro i tumori, leucemia, sclerosi multipla, etc.
Consigli utili della nonna: per mantenere le nostre tradizioni, mettiamo via i telefonini e facciamo scrivere una bella letterina a nostro figlio.
Rosa Santoro