Sette appuntamenti all’insegna del cinema etnografico e della musica al Museo Nazionale degli Strumenti Musical, saranno ospitati durante i pomeriggi docenti, musicisti e scrittori. Il festival è curato da Luigi Cinque, musicista, regista e la direzione artistica è di Ludovica Fales.
Ludovica Fales è una regista il cui lavoro attraversa i confini tra documentario creativo e narrazione sperimentale. Fales ha studiato antropologia, filosofia e cinema intrecciando metodi e riferimenti culturali provenienti da tutte queste discipline.
Brevi note a cura di Luigi Cinque e Ludovica Fales sul “cinema etnografico”
Alle sue origini, siamo nei primi del Novecento, il “cinema etnografico” fu una forma di documentarismo con una tradizione specifica che risale alle origini stesse del cinema. In genere, è stato un tipo di documentario realizzato da etnologi, antropologi, musicologi, ma in tempi più vicini a noi abbiamo assistito al fiorire di registi che hanno ibridato la rappresentazione documentaristica con una propria dimensione autoriale e visione poetica. È in questo solco che si colloca la rassegna, nata con l’intento di promuovere un cinema di qualità capace di interrogare il presente, valorizzando linguaggi ibridi e prospettive critiche.
Il fulcro tematico è il gesto di “fare casa” – homing – esplorato non come ritorno nostalgico, ma come costruzione instabile di appartenenze mobili, memorie incarnate, resistenze affettive. In un mondo segnato da migrazioni forzate, crisi ambientali, guerre e accelerazioni digitali, la rassegna si propone come spazio vivo di riflessione sul modo in cui oggi possiamo ancora abitare il mondo e costruire relazioni.
La selezione include opere che si muovono tra cinema etnografico contemporaneo, documentario creativo e pratiche poetico-politiche del reale. Sono film che superano la distanza tra osservatore e osservato, rifiutando la neutralità del documentario classico per restituire complessità, intimità e tensione. Un cinema che interroga i confini tra individuo e collettività, estetica e militanza, narrazione ed esperienza.
Anteprime
Prime proiezioni:
19 novembre 2025 – 0re 17,00
“THE FABULOUS TRIKSTER” – in viaggio con Antonio Infantino
Regia Luigi Cinque (Lucana Film Commission. Istituto Luce, MRF5. 2018).
ll personaggio centrale del racconto è Antonio Infantino, architetto, poeta, folksinger, considerato, già dal suo primo disco nel “75, dal pubblico e dalla critica, il re della Taranta. Musica trascinante e una meditazione sul tarantismo pitagorico mediterraneo fuori da logiche o studi socio antropologici precostituiti. Seguirà una presentazione “in concerto” del “cuba cuba” strumento ritmico/rituale protagonista del docufilm e a cura degli stessi protagonisti strumentisti. Già presente nei migliori Festival Internazionali – ritorna in distribuzione a cura Cinecittà Luce.
La proiezione sarà accompagnata da una lezione-concerto a carattere “organologico” a cura di Agostino Cortese e Luigi Cinque. Agotrance presenta e racconta uno degli strumenti “totemici” della cultura Lucana e mediterranea: il cuba cuba o cupa cupa. Letture a cura di Rocco Ditella.
20 novembre 2025 – Ore 17,00
“LALA” (Transmedia production, 2024)
Regia Ludovica Fales sulla pratica di “homing” come diritto di cittadinanza con Ivana Nikolic
Lala é il grido potente di una generazione cresciuta in Italia ma invisibile agli occhi della legge. Lala, Samantha e Zaga sono italiane senza cittadinanza, unite dal desiderio di essere riconosciute. Le loro storie si fondono in un racconto corale che sfida i confini tra realtà e finzione. Attraverso uno sguardo lucido e poetico, il film denuncia l’assurdità di leggi che escludono. Lala non cerca solo diritti: rivendica il diritto di fare casa del mondo, ovunque si sia nati o cresciuti. Un manifesto necessario, politico, urgente. La proiezione sarà accompagnata da una lezione concerto di fisarmonica di Sebastiano Spinelli e dei musicisti del Teatro Rom.
Discute: ne discutono Ludovica Fales e Ivana Nikolic
Altri titoli selezionati che saranno trasmessi durante il mese di dicembre:
La Marsigliese degli Ubriachi (2023), che racconta la missione dei Cantacronache in Spagna, dove la raccolta di canti popolari diventa atto di militanza e contro-narrazione.
Cosmic Balance (2025), dove la trance musicale collettiva diventa rito spirituale e linguaggio comunitario.
Moriyama‑San (2017), che riflette su spazio e silenzio attraverso l’architettura minimale della Moriyama House.
Real (2024) di Adele Tulli, dove il digitale è spazio di alienazione ma anche di autoaffermazione identitaria.
5 Broken Cameras (2011), in cui il filmare è gesto di resistenza quotidiana nella Palestina occupata.









