Tra zucche, ricordi e anniversari, questi giorni rendono impossibile evitare il pensiero della morte. Per molti, è un momento che riapre ferite o malinconie sopite.
“Il lutto non si supera, si attraversa. E ogni volta che il dolore torna – spiega Alessandra Bitelli coach e autrice de “Il primo romanzo utile del coaching” – è l’occasione per imparare a restargli accanto senza giudicarlo, senza scacciarlo, ma con rispetto e presenza”.
Ecco i sette suggerimenti per affrontare la ricorrenza dei defunti:
- Accetta che torni il dolore
Non è una regressione, ma un segnale di memoria viva. Il dolore non passa, cambia forma
- Concediti tempo e silenzio
Viviamo in una società che pretende di guarire in fretta. Fermarsi non è debolezza, è una forma di rispetto verso se stessi e chi non c’è più.
- Non evitare i ricordi
Ogni oggetto o gesto quotidiano può riaccendere l’assenza. Accoglierlo aiuta a dare continuità alla relazione, anche se mutata.
- Non sentirti in colpa
È naturale chiedersi se si sarebbe potuto fare di più, ma la colpa è un tentativo di dare senso a ciò che non ne ha.
- Non fingere di stare bene per gli altri
“La tristezza ha una scadenza sociale”, osserva Bitelli. Ma il dolore non si misura in giorni: ha bisogno di spazio, non di giudizio.
- Accetta la solitudine, ma non l’isolamento
La solitudine del lutto è inevitabile, l’isolamento no. Parlare di chi non c’è più non è pesare sugli altri, ma tenerlo vivo nel ricordo.
- Riconosci ciò che resta
- Il lutto insegna a vedere oltre la mancanza fisica. L’amore vero non consola, accompagna. È ciò che rimane, anche quando tutto sembra scomparire.









