Sono numerose le persone che hanno conseguito un’abilitazione all’insegnamento al di fuori dei confini del nostro paese, tra cui molti in Bulgaria. Queste abilitazioni sono valide anche in Italia? Si tratta di abilitazioni sufficienti per diventare insegnanti nella scuola in Italia oppure no? Secondo l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, la Calabria, la Puglia e il Molise no, tanto che infatti coloro che hanno conseguito l’abilitazione in Bulgaria sono stati esclusi dalle graduatorie del concorso che era stato indetto in Italia con il con DDG n.85/2018. Da ricordare che questi soggetti erano stati ammessi comunque e al concorso, con riserva, e avevano superato le relative prove.
Gli uffici scolastici hanno fatto leva soprattutto sull’avviso della Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici MIUR prot.n.5636 del 2 aprile 2019, che non è stato né comunicato né notificato. Secondo questo avviso il Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche – CIMEA afferma che le qualifiche rilasciate in Romania non sono sufficienti, basandosi sulla formazione psicopedagogica che i soggetti avrebbero avuto modo di assumere sulle loro spalle.
I docenti in questione hanno però fatto ricorso al TAR. Prima di tutto l’avviso parla dell’abilitazione all’insegnamento in Romania. Non si fa riferimento invece alla Bulgaria, che è il paese in cui le abilitazioni in questione sono state prese. Anche per questo motivo quindi il TAR ha accolto le lamentele dei docenti e ha considerato questi provvedimenti come un eccesso di potere. Inoltre il TAR ha anche sottolineato la necessità di offrire chiarimenti e informazioni, cosa questa che non ha avuto luogo. Non ci sono infatti specifiche motivazioni in riferimento alle singole istanze che sono state prese in considerazione. Si tratta di violazioni di procedimento quindi e proprio per questo motivo la richiesta al TAR è stata accolta. I provvedimenti quindi sono stati annullati e il Miur è stato ovviamente anche costretto a farsi carico di tutte le spese necessarie.
Si tratta di un precedente importante per tutti coloro che hanno conseguito l’abilitazione in un altro paese, di un precedente che in molti stavano aspettando da tempo e che potrebbe finalmente far tornare in prima linea lo scottante tema delle abilitazioni estere.