La logopedista per Bambini Silvia Mari di Roma ci spiega i 7 miti da sfatare sulla Balbuzie.
Ancora troppa misinformazione circola a proposito della balbuzie. Non è raro imbattersi in qualche sito o social dove viene ripetuto che la balbuzie è causata da un trauma o da fattori emotivi. Mi è addirittura capitato di leggere che la balbuzie non esiste e che è “solo nella tua testa”.
Il fatto che la balbuzie sia un disturbo della comunicazione frainteso e incompreso è molto dannoso soprattutto per le persone che balbettano e che cercano aiuto da professionisti che non hanno gli strumenti per aiutarli ricercando cause psicologiche e traumatiche che nulla hanno a che vedere con le cause della balbuzie.
Gli stereotipi sulla balbuzie e le false credenze possono gravemente danneggiare le persone che balbettano. Pensate, ad esempio, ad un insegnante che si convince che il proprio alunno balbetta perché non si è preparato abbastanza bene la lezione, dunque è insicuro e quindi balbetta. Oppure immaginate i danni che un genitore inconsapevolmente può fare ogni volta che dice alla propria bambina che non riesce a parlare fluentemente: “respira”, “stai calma”, “vai più lentamente”. Quella bambina, mentre parla, sta sperimentando una completa mancanza di controllo volontario su ciò che sta dicendo, è giustamente agitata e nulla può fare per dire esattamente ciò che vorrebbe dire. Non è certo un suggerimento che può sbloccarla da una situazione così frustrante e sulla quale non ha nessun controllo!
La ricerca ha confermato che la balbuzie è una condizione neurologica che interferisce con la produzione dei suoni e solo con la produzione dei suoni. Eppure girano ancora tanti miti, che, se non vengono sfatati, creano pregiudizio, discriminazione ed anche tanto dolore alle persone che balbettano.
Segue una lista di 7 tra tanti miti che girano sulla balbuzie:
1. La balbuzie è un disturbo psicologico ed è causata da un trauma psicologico
Ancora oggi, nonostante la ricerca scientifica lo abbia smentito, non è raro sentire che la balbuzie è un disturbo psicologico. La maggiore parte delle volte che incontro familiari di persone che balbettano o persone che balbettano, mi confronto con individui che credono che un evento traumatico abbia causato la balbuzie, sia esso l’ingresso alla scuola primaria, il divorzio dei genitori, la morte del cagnolino o peggio ancora di una persona cara. Non è così.
La ricerca indica che, tipicamente, un episodio traumatico può attivare la balbuzie in un bambino che è già predisposto alla balbuzie e che questo non è la causa della balbuzie. Forse la confusione è data dalla differenza di significato tra “causa” e quello che in inglese si chiama “trigger”, ossia una attivazione. Dunque, le cause della balbuzie sono i motivi per cui una persona presenta la balbuzie (ad esempio, una delle cause è il fattore genetico), mentre il trigger è ciò che attiva la balbuzie, un evento che predispone alla disfluenza, in parole semplici: la goccia che fa traboccare un vaso.
Dunque, è vero che i fattori emotivi spesso accompagnano la balbuzie e che l’insorgere della balbuzie possa essere attivato da un momento difficile. È anche vero che la terapia per la balbuzie può includere delle consulenze psicologiche che aiutino le persone ad avere a che fare con le loro paure causate dal fatto che balbettano. Ma, la balbuzie non è una condizione mentale e psicologica causata da fattori emotivi.
2. Le persone balbettano perché sono timide o nervose
Questa è una vecchia credenza che, a quanto pare, è dura a morire! È vero l’opposto, e cioè che: proprio perché la persona che balbetta sperimenta uno spiacevolissimo blocco o comunque una mancanza di controllo mentre parla, diventa nervosa o timida nel senso che, a lungo andare, eviterà situazioni in cui è necessario parlare. Dunque, le persone che balbettano si innervosiscono proprio perché balbettano e non perché la timidezza o il nervosismo siano un tratto della loro personalità.
Adulti e bambini che balbettano esitano a parlare perché non sono fluenti e non necessariamente perché sono timidi per natura. Le persone che balbettano possono essere assertive, dire ciò che pensano e coprire ruoli importanti che richiedono di parlare.
3. Le persone che balbettano sono meno intelligenti o capaci
Sono le stesse persone che balbettano a confutare questa assurdità. La ricerca ha provato che non c’è nessun legame tra la balbuzie e l’intelligenza, anzi, nella mia esperienza clinica ho notato che, spesso, quando bambini o bambine molto brillanti vogliono condividere qualche loro esperienza o contenuto con qualcuno, la balbuzie agisce come àncora al loro pensiero, ben organizzato e formato, ma ostacolato dalla difficoltosa, a volte impossibile, produzione dei suoni.
Tra la comunità delle persone che balbettano, nella storia, si ritrovano personaggi di spicco in tutti i campi, quali: scienziati, scrittori e professori universitari. Le persone che balbettano hanno raggiunto il successo in ogni professione immaginabile, pensate a: Re Giorgio VI, Winston Churchill, il Principe Alberto di Monaco, Lewis Carroll (lo scrittore di “Alice nel Paese delle Meraviglie”), il golfista Tiger Woods, attrici come Marilyn Monroe e Julia Roberts, l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, e tanti, tanti altri.
4. La balbuzie è causata da cattiva genitorialità
Anche in questo caso ci viene incontro la ricerca che ha stabilito che se un bambino o una bambina balbetta non è colpa dei genitori o di uno stile parentale errato. Sicuramente lo stress in ambito familiare può peggiorare la balbuzie ma non ne è la causa.
5. La balbuzie può insorgere perché i bambini imitano un genitore o un parente che balbetta
Tra le cause della balbuzie c’è il carattere di familiarità dato dalla mappatura genetica. Si spiega in questo modo il fatto che la balbuzie ricorra nelle famiglie e non perché la balbuzie sia una malattia o sia contagiosa o si manifesti per imitazione. Balbettare apposta è ben diverso dalla balbuzie che si sperimenta quando non è possibile controllare volontariamente la fluenza del discorso.
6. La balbuzie è una cattiva abitudine che si può interrompere con un po’ di buona volontà
Anche se il modo di balbettare di ciascuna persona, con il tempo, assume una certa modalità precipua di quella persona, la causa della balbuzie di per sé non è data da un’abitudine. La balbuzie è una comprovata condizione neurologica, ecco perché la maggior parte degli adulti che balbettano o dei bambini più grandi che balbettano, molto probabilmente continueranno a farlo, anche se in modo meno invasivo, anche quando si impegnano con grande tenacia e risolutezza a cambiare il loro modo di parlare.
7. Dire “respira”, “pensa prima di parlare”, “calmati un attimo” possa aiutare a essere più fluente
Questi tipi di consigli vengono quasi automatici da parte di adulti nei confronti dei bambini che balbettano e sono anche frutto di una conoscenza errata della balbuzie. Se ci soffermiamo per un attimo a pensare che la balbuzie è una condizione neurologica INVOLONTARIA che sorprende la persona che balbetta mentre parla senza nessuna possibilità di controllo, verrà facile comprendere che un semplice consiglio come quello di “pensa prima di parlare e respira” può ottenere come risultati o, ad essere ottimisti, l’impossibilità che la persona possa parlare fluentemente visto che lui o lei non ha nessun potere su ciò che dice, oppure, ad essere realistici, un peggioramento della situazione dato dalla frustrazione che consegue l’impossibilità di effettuare quanto facilmente consigliato. Tenete a mente che le persone che balbettano sanno perfettamente ciò che vogliono dire e vogliono dirlo a tutti i costi, ma non possono perché la balbuzie è involontaria.
Questi sono solo alcuni miti che circolano sulla balbuzie. Mi auguro che questo articolo possa contribuire a condividere fatti sulla balbuzie e non false credenze.