Il 16 maggio alle 21,30, a Roma presso “ Il Palco Aps”, in via Lavinio 1 bis, Valerio Billeri presenta il suo ultimo lavoro discografico “Verso Bisanzio” (Moonlight Records/Ird), accompagnato dai preziosi interventi del giornalista Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, curatore delle note di copertina.
Una serata concepita come un viaggio fatto di parole e note, alla ricerca delle nostre radici culturali e dei nostri sogni: Bisanzio, Atene, Roma e Gerusalemme, quattro città tra letteratura, poesia e blues.
Sul palco con Valerio Billeri ci saranno: Damiano Minucci alla chitarra, Andrea Nebbiai al basso e Fabio Romani alla batteria.
L’ALBUM
Esiste la luce e esistono le tenebre, cosa succede una volta passata la soglia, qualsiasi soglia? Tra la vita e la morte, tra il giorno e la notte, oltre le linee notturne del sonno. A questa atavica domanda cerca di rispondere l’album “Verso Bisanzio”, del cantautore romano Valerio Billeri con Fabio Mancini.
“Le antiche culture del bacino mediterraneo, assenti dalle sovrastrutture scientifiche per quanto giuste o giustificabili di questi ultimi 300 anni – spiega Billeri – hanno cercato di dare una spiegazione, un volto a questa fenomenologia, al vuoto, al dolore e allo smarrimento davanti alla morte o all’altrove, qualunque esso sia, anche un confine con una nuova terra. Per questo i suoni di questo disco sono radicati nei suoni del mediterraneo e, pur mantenendo una struttura cara alla musica blues, diventano spigolosi con una luce bronzea grazie al violino arabeggiante. Negli scorsi anni, avevo cercato con i due album tratti dai sonetti del Belli di dare un volto alla natura terrena, sulfurea, fatta di una bellezza che sprofonda nella vita. Roma era la città giusta, il Belli il poeta adatto, perfetto con il suo girone dantesco, la sua città Buia popolata da demoni, streghe, prelati, popolani in balia della natura e di un dio terreno di sangue e fiume. Ora, se vogliamo pensare che questa sia una trilogia, la città diventa “Bisanzio” e il poeta cardine Yeats. Ma ora la città diventa intangibile, sommersa da nebbie di un altro mondo, l’oro e le pietre preziose sostituiscono il bronzo e il fango, luci soprannaturali sostituiscono le candele. Siamo di fronte a una città divina e a un sogno lungo un’eternità e i personaggi che si muovono nel disco, chi attraverso la morte, il sogno o la brama di un ritorno a casa o di una nuova terra, la scorgono per un attimo… meravigliosa, accecante, un miraggio”.