Si sono fatte strada tra la sabbia, poi via, in ‘corsa’ verso la riva e il primo tuffo in mare. Ad accompagnarle il ritmo e le note dei locali notturni del Marano, sulla spiaggia di Riccione– per fortuna una colonna sonora attutita- e le esclamazioni entusiaste dei volontari.
LA SCHIUSA DI 21 UOVA NELLA NOTTE
Le uova si sono schiuse nella notte scorsa, tra martedì 2 e mercoledì 3 settembre, e 21 minuscole tartarughe hanno preso il mare grazie a un corridoio protetto preparato dalla Fondazione Cetacea, con volontari e curiosi ad osservarle. A 72 giorni dalla deposizione, sulla spiaggia libera di Riccione tra i bagni 132 e 134, sono nate dunque altre 21 tartarughe Caretta caretta, che portano a 25 il totale dei piccoli emersi finora dal primo nido mai documentato nella provincia di Rimini.
LE QUATTRO ‘APRIPISTA’, LE 18 ‘GREGARIE’ E 3 ‘RITARDATARIE’
La prima schiusa di quattro uova era stata il 30 agosto, dopo che per tutto il tempo dell’incubazione oltre duecento volontari della Fondazione le hanno presidiate. Diciotto tartarughine sono emerse dalla sabbia a partire dalle 23.10 di ieri sera, poi alle 2 sono nate le altre.
CHI HA PERSO LA STRADA E POI L’HA RITROVATA
“Grazie alla partecipazione dei locali e degli albergatori della zona che hanno spento le luci, siamo riusciti a ridurre, pur non eliminandolo completamente, l’inquinamento luminoso. Ringraziamo tutti per la collaborazione nella gestione di un momento così delicato”, racconta il presidente di Fondazione Cetacea Sauro Pari, spiegando che, nonostante il buon esito, un paio di tartarughe hanno momentaneamente perso la rotta dopo essere entrate in acqua, ma sono state subito recuperate e rimesse in mare dai volontari che hanno pattugliato l’area per qualche centinaio di metri, sia a nord che a sud del punto in cui le Caretta Caretta avevano preso la via del mare.
“TARTARUGHE IN SALUTE, LA SCHIUSA IN RITARDO PER LE BASSE TEMPERATURE”
“Le tartarughe erano tutte in ottima salute e con un peso medio di 14 grammi”, aggiunge Pari. “È un buon peso, anche se la media è solitamente di 16 grammi, ma le temperature basse hanno rallentato la crescita degli embrioni”. La schiusa è avvenuta con circa 10-25 giorni di ritardo rispetto alla norma (dai 45 ai 60 giorni), proprio a causa delle basse temperature registrate dopo la deposizione delle uova, avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 giugno.
IN ATTESA DI ALTRE 80 NASCITE
La Fondazione Cetacea stima che potrebbero nascere altre tartarughe nelle prossime ore, già dopo mezzogiorno o dopo il tramonto, non appena le temperature si alzeranno significativamente. La speranza è che la stima iniziale di circa 100 uova deposte possa essere confermata almeno parzialmente da altre nascite.
IN 200 A PRESIDIARE IL NIDO PER 70 GIORNI, LA SINDACA: “TRIONFO PER LA COMUNITÀ”
“La schiusa di questo nido è un evento che va oltre il semplice fatto naturalistico. È la dimostrazione concreta che la tutela del nostro mare è una missione possibile, quando una comunità si unisce con un obiettivo comune. Questo successo straordinario è, prima di tutto, un trionfo per gli oltre duecento volontari di Fondazione Cetacea che, per quasi settanta giorni, hanno presidiato il nido con una dedizione e una passione ammirevoli. Il loro impegno è stato reso ancora più efficace dalla preziosa collaborazione dei gestori dei locali e degli albergatori, che hanno prontamente risposto spegnendo le luci e contribuendo a questo piccolo miracolo”, commentano la sindaca di Riccione, Daniela Angelini, e l’assessore all’Ambiente, Christian Andruccioli. “Le tartarughe che hanno preso il largo questa notte sono un simbolo vivente dei cambiamenti climatici e ambientali e della speranza per il futuro del nostro mare. Continueremo a fare la nostra parte, pronti ad accogliere altre, meravigliose nascite”.
Fonte Agenzia Dire