Natale alle porte, creava e tuttora, crea nelle corti delle antiche città, un movimento diverso, le donne per onorare il Santo Natale, pur di non fare brutte figure di povertà,anticamente cercavano d’impegnare tutto l’oro di casa, pur di non far mancare l’abbondanza per quei giorni di feste natalizie nelle case, dove l’intera famiglia si riuniva, per trascorrere in santa pace la ricorrenza del Santo Natale.
Già da cinque giorni prima la nonna si dedica ai dolci natalizi, a dire il vero a Santa Lucia il giorno sedici dicembre, il tagliere (da noi tavoliere) era attivo sin dalle prime ore del mattino, si approntavano già gli occhi di Santa Lucia, piccoli taralli dolci giubellati, con zucchero, filato colorato e non, taralli caserecci, impastati con il vino bianco, altri con quello rosato. Poi si preparano le Cartellate, (Carteddate) in dialetto Barese, fritte e passate nel vincotto con confettini colorati e anisino, per donare un profumo diverso all’impasto, poi accomodate in un vassoio di ceramica si coprivano con un foglio di carta oleata e si conservavano in un luogo asciutto. Da non dimenticare le famose paste reaIi, impastate con mandorle e zucchero e cannella, qualche manciata di farina” 00” e vainiglia, che profumava tutta la casa, da non dimenticare i piccoli panzerotti in dialetto detti (Cazzuicchi) fatti con farina e semola bianca ripieni di mandorle pestate e marmellata di more, leccornie, che non devono mancare sulla tavola dei pugliesi, in special modo il giorno di Natale. L’attesa del giorno del Santo Natale, era nel pensiero di tutti i bimbi, ma anche degli adulti, era sempre rivolto alle leccornie stipate negli armadietti e stipi della cucina in attesa di essere portati in tavola, in special modo durante la cena della vigiglia, in attesa della natività.
Le leccornie del pasto serale non si contano, in primis una sperlunga di frutti di mare composta da diverse qualità, che ci dona il mare: Ricci, cozze, vongole, noci, cozze pelose, canestrelle, tartufo detto taratuffo, murici, vongole veraci, cuori di mare, ostriche francesi, mussoli, fasolari, canestrelle, capesante, cannolicchi e lupini. Segue il piatto di spaghetti con anguilla o capitone, poi anguilla arrosto o in padella con molto limone e foglia di alloro, segue frutta e dolci a volontà, per ultimo si apre il fatidico panettone e si brinda con lo spumante o con il famoso Aglianico.
Anna Sciacovelli