“Dopo la resa incondizionata e vergognosa dell’Unione Europea a Trump, vigileremo perchè, dopo il danno alle nostre imprese, non si verifichi pure la beffa di colpire i consumatori italiani. Sarebbe il colmo!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori
“I dazi americani, infatti, dovrebbero colpire in teoria solo le aziende europee. Erano quelli dell’Ue che avrebbero danneggiato i consumatori italiani che acquistano merce americana. Invece, nell’accordo capestro siglato ieri, c’è l’impegno, non si capisce a carico di chi, di acquistare 750 miliardi in 3 anni di forniture energetiche americane. Ovvio che, se fosse rispettata questa contropartita aggiuntiva, ci troveremmo ad avere un aumento delle bollette a carico delle famiglie italiane, visto che il Gnl costa di più” prosegue Dona.
“Inoltre, se le aziende italiane ricevessero misure di sostegno da parte del Governo per compensare i dazi, allora questi verrebbero fatti pagare non alle imprese ma ai contribuenti. Insomma, dopo tante proteste delle categorie produttive, alla fine a pagare sarebbero i soliti noti, i tartassati italiani. Sarebbe inaccettabile se, a fronte dell”incapacità di chi ha fatto questa trattativa, poi si pensasse di ovviare a questa colpa spalmando l’onere dei dazi su tutta la collettività con finanziamenti a pioggia. Le imprese danneggiate devono aprirsi a nuovi mercati alternativi e non restare ferme ad aspettare sussidi” conclude Dona.










