L’Autorità, dopo aver avviato l’indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri da e per Sicilia e Sardegna, ha intrapreso un confronto con la Commissione europea sulle iniziative necessarie per agevolare la comparabilità delle tariffe e migliorare la concorrenza sui mercati.
“Bene, ma non basta. Va benissimo avviare un confronto anche a livello europeo, ma urgono misure che a nostro avviso si dovevano attivare mesi fa, dopo l’esito del rapporto preliminare dell’indagine conoscitiva del 26 novembre 2024” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Abbiamo partecipato a quell’indagine sugli algoritmi di prezzo e in quel contesto avevamo proposto innumerevoli misure per migliorare la trasparenza e la confrontabilità delle tariffe che a nostro avviso l’Antitrust, grazie ai poteri conferiti dall’art. 1, comma 5, del decreto legge n. 104/2023, che consentono di “imporre alle imprese interessate (…) ogni misura strutturale o comportamentale necessaria e proporzionata, al fine di eliminare le distorsioni della concorrenza“, poteva subito attivare, rimuovendo quelle criticità che quel rapporto aveva evidenziato” prosegue Dona
Nell’indagine conoscitiva Antitrust era scritto che “per poter visualizzare il prezzo dei servizi accessori, il consumatore deve procedere lungo un percorso obbligato a partire dalla pagina web iniziale di inserimento dei dati di ricerca del volo, attraverso una serie di pagine successive” e che, per “comparare i prezzi offerti dalle diverse compagnie aeree“, dovrà “eseguire, anche più volte, il processo di prenotazione“, “con evidenti conseguenze in termini di tempo dedicato alla ricerca della migliore soluzione di prezzo disponibile“.
“Una pratica, quindi, che si poteva subito vietare atteso che, come scritto sempre in quel rapporto, il 50% o oltre dei consumatori lamenta la poca chiarezza sul costo dei singoli oneri e servizi accessori, oltre che sulla loro inclusione o meno nel prezzo di offerta complessivo” conclude Dona.
Nel rapporto è scritto: “percentuale degli utenti insoddisfatti del livello di trasparenza e confrontabilità dei prezzi è pari a circa il 50% tra coloro che hanno pagato tra 100 e 200 euro e supera il 50% tra coloro che hanno pagato oltre 200 euro per una sola tratta di volo“.










