Lo studio “State of Education” condotto in Italia e dalla piattaforma educativa Novakid tra i genitori ha dimostrato che il 44% di loro teme che il proprio figlio diventi vittima di violenza tra pari e non sappia se e dove cercare sostegno. Per i genitori, la priorità è creare uno spazio sicuro e accogliente nelle scuole, dove i bambini possano svilupparsi liberamente, acquisire conoscenze, costruire relazioni sane e, in caso di problemi, avere un sostegno sotto forma di istituzioni e personale qualificato. Gli intervistati hanno sottolineato la necessità di maggiori finanziamenti per gli psicologi scolastici e gli insegnanti e l’attuazione di programmi che aumentino la consapevolezza di come affrontare le manifestazioni di aggressività.
Sulla scia della nuova serie Adolescence, il tema della violenza tra pari nelle scuole è diventato oggetto di un intenso dibattito. Le istituzioni scolastiche di oggi devono affrontare il difficile compito di controllare le manifestazioni di aggressività e odio tra i bambini.
I risultati del sondaggio di Novakid, una scuola di inglese online per bambini, rivelano che quasi un genitore su due è preoccupato per lo stato attuale dell’istruzione e della sicurezza dei propri figli a scuola. La preoccupazione principale per il 44% degli intervistati è il bullismo da parte di altri studenti, strettamente correlato all’esposizione a influenze negative (33%) e alla sicurezza fisica (29%). I genitori, infatti, sottolineano il proprio timore per l’influenza negativa dell’ambiente scolastico o le manifestazioni di aggressività tra coetanei, che talvolta non vengono intercettate in tempo dagli insegnanti o dagli psicologi. Quasi un genitore su quattro (22%), invece, è preoccupato per il livello di interesse generale per la salute mentale e il benessere del proprio figlio a scuola.
Le istituzioni scolastiche e il loro ruolo nel benessere emotivo degli studenti
Il bullismo, sia nello spazio scolastico che su Internet, è sentito dai genitori intervistati come uno dei problemi più gravi del sistema scolastico odierno. Lo studio Novakid indica che la sicurezza nelle scuole, che consiste nel controllo generale del comportamento dei bambini, nella risposta alla violenza, alla discriminazione e all’odio e nella disponibilità di psicologi scolastici, è a un livello adeguato solo per il 7% degli intervistati mentre il 29% la ritiene abbastanza buona. Il 36% degli intervistati si è dichiarato neutrale, mentre il 22 e il 6% dei genitori ha risposto che, secondo loro, le istituzioni scolastiche affrontano male o molto male i problemi legati alla salute mentale degli studenti.
Quali sono le preoccupazioni dei genitori?
Uno dei motivi di preoccupazione per la sicurezza dei bambini a scuola per i genitori è la disponibilità relativamente bassa di psicologi scolastici che potrebbero rispondere a comportamenti simili in modo sufficientemente tempestivo. La mancanza di accesso a uno specialista qualificato negli istituti scolastici significa che i bambini devono affrontare da soli problemi gravi e violenza tra pari. Molti di loro hanno paura di chiedere aiuto o non sanno dove cercarlo, per questo è così importante fornire loro un sostegno e un’assistenza adeguati. Esigenza sentita come prioritaria soprattutto a fronte del crescente fenomeno della violenza tra pari e del cyberbullismo.
Come si può risolvere questo problema?
Un genitore su quattro vede la possibilità di aumentare la sicurezza degli studenti a scuola in un maggiore finanziamento degli psicologi scolastici e nello sviluppo di strumenti che aiutino a individuare le manifestazioni di violenza tra gli studenti. Organizzare workshop per sensibilizzare gli studenti a gestire le emozioni, lo stress o le manifestazioni di aggressività e informare i ragazzi sui materiali disponibili, sui siti web o sulle linee di assistenza sono solo alcune delle proposte degli intervistati.
Inoltre, il 34% dei genitori sottolinea la necessità di offrire ai docenti una formazione e uno sviluppo professionale continui, mentre per il 35% risulta importante, per creare un ambiente più accogliente e sereno, la programmazione di attività extrascolastiche da parte della scuola. Tali attività infatti potrebbero aiutare i bambini a costruire sane relazioni tra pari, con interessi comuni che fungono da connettore. Il 25% degli intervistati chiede di creare un approccio più personalizzato nei confronti dei bambini suggerendo anche una riduzione del numero di studenti per classe. Per gli intervistati il numero elevato di studenti per insegnante potrebbe influire sul rilevamento rilevamento relativamente tardivo dei segnali di violenza e odio tra i bambini.
Dalle risposte dei genitori, è dunque chiaro che anche gli insegnanti, che spesso sono i primi testimoni di problemi emotivi e di violenza tra i bambini, necessitano di un maggiore supporto in termini psicologici e pedagogici per far fronte in modo adeguato alle emozioni che ogni giorno attraversano i loro studenti. Invece di essere sostenuti, a volte vengono incolpati di tutto, dai problemi educativi alle carenze del sistema. Un insegnante sovraccarico e indifeso non sarà in grado di sostenere efficacemente gli altri. Se, al contrario, si vuole parlare di una scuola sana e sicura, è fondamentale occuparsi del benessere dell’intera comunità – studenti, insegnanti e specialisti. Ecco perché per il 24% degli intervistati risulta fondamentale migliorare la collaborazione tra scuola e famiglia per assicurare un ambiente sicuro e sereno per i figli.
Informazioni sullo studio “Lo Stato dell’Istruzione”: lo studio, condotto a febbraio da Novakid, una scuola di lingua inglese per bambini dai 4 ai 12 anni, è stato effettuato su 2.500 partecipanti in Polonia, Romania, Turchia, Italia, Cile, Colombia e Israele.