Le problematiche che si registrano negli istituti penitenziari italiani sono sotto gli occhi di tutti. Dalle rivolte di marzo, alle continue aggressioni nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria, all’introduzione illegale di dogra e telefoni cellulari e alla carenza degli organici; sono solo alcune delle criticità in cui versano le carceri e con le quali sono costretti a lavorare ogni giorno gli operatori penitenziari. Al momento, i riflettori sono puntati sull’Amministrazione Penitenziaria che sta attraversando un momento buio senza precedenti e su un Ministro della Giustizia che sembra distante dal ‘suo’ Corpo di Polizia.
“Non ha speso una parola per i colleghi di Santa Maria Capua Vetere, non ha speso una parola per stigmatizzare le continue violenze in danno dei poliziotti, non ha indicato una soluzione concreta per fermare questa spirale di violenza”, ha ribadito Donato Capece, segretario nazionale del Sappe, che assieme alle altre organizzazioni sindacali si sta battendo per chiedere interventi urgenti al Governo, per quanto concerne le assunzioni straordinarie nel Corpo della Polizia Penitenziaria, la sicurezza nelle carceri e il nuovo modello custodiale.
Alla luce dei recenti fatti di cronaca susseguitesi negli istituti penitenziari, anche i giovani candidati del concorso per l’arruolamento di 754 allievi agenti di Polizia Penitenziaria hanno intrapreso una battaglia al fine di richiedere maggiori assunzioni attraverso lo scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz visto che, con l’attuale situazione di emergenza sanitaria non sarebbe possibile procedere ad espletare un nuovo bando di concorso. Dal canto loro, infatti, le 650 assunzioni approvate nel Decreto Rilancio sarebbero indufficienti per colmare la carenza di personale nelle carceri e non coprirebbe il turn-over dovuto ai pensionamenti attuali e futuri. Per questo motivo, con l’appoggio delle sigle sindacali Sinappe, Sappe, Uilpa, Uspp, Fp Cigl e Cnpp continuano a chiedere le assunzioni straordinarie per sopperire seppure parzialmente, alla mancanza di personale e garantire maggiore sicurezza nelle carceri.
“E’ ora di cambiare il sistema penitenziario garantendo maggiori assunzioni nel Corpo. Noi del concorso 2019 chiediamo il vero scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz per i civili e lo sblocco delle graduatorie dei militari”, spiegano i candidati del concorso.
DOMENICO FERLITA