L’artista Adolfo Stinziani residente a Larino, nella sua artistica manualità, riesce a condurre per mano gli utenti spettatori, nei meandri più emozionanti delle sue opere, sempre con lo sguardo teso oltre la barriera dello spazio espositivo.
La sua è una ricerca di totale libertà, non solo in senso fisico ma anche spirituale, quasi un bisogno costante di purificazione, di apertura agli altri, una profonda ricerca interiore di luce nuova.
Affascinato dal tempo sospeso e dalla natura incontaminata, si sente profondamente legato alla sua amata terra, alle colline delle sue origini ai suoi legni e alle nere pietre, da lui stesso recuperati, che non hanno valenza di semplici strumenti, ma che sono e diventano, il soggetto stesso della ricerca.
Adolfo Stinziani,artista-poeta cerca e trova nella natura, non solo un momento di partenza, ma anche quello di arrivo. La sua non è una semplice ed esplicita esplorazione culturale, che a volte diventa una sfida linguistica, a mio modesto avviso, descrive la vita vissuta quotidianamente, anche quando nei suoi interessi e nei suoi happening, o (avvenimenti) introduce il cibo e la “cucina locale” la sua attenzione è rivolta all’aspetto della cultura materiale, oltre che al totale coinvolgimento sinestetico.
L’artista espone la sua poetica, che trova spazio nella quotidianità del vivere, coniugando la congiunzione fra il linguaggio orale e la valenza della tradizione, dalla quale si evince la reale espressività a tratti interiore, dove tra l’alterna sublimazione della parola erompe alla gioia dell’attuazione e la completezza dell’atto stesso.
I suoi lavori, mettono insieme differenti livelli comunicativi, oltre a incisivi e precisi riferimenti linguistici, all’artista Stinziani non interessa rompere con il passato, ma piuttosto lottare con il presente, per tutelare il presente, questo suo scontro interiore, che emerge con violenza, sta il suo personale rapporto con l’arte e la vita.
La sua pittura, trova nel colore, un suo punto di forza, in quel felice connubio di luci e di ombre di chiari e scuri. L’artista riesce a cogliere dagli attimi della vita, la bellezza della natura, e raccontare sulle tele la sua gioia, attraverso lampi improvvisi di colore, che lo porta a rappresentare sulle tele, una semplice riflessione di tipo sociale, anche se di fronte a un suo lavoro l’artista manifesta, la ricerca continua di spazio e di forma. A volte sulle sue tele, l’artista annullando sempre più i riferimenti oggettivi, notiamo la frammentazione del colore, che si distende in ampie campiture e i toni si riducono ai colori primari con più verde e ampie zone di bianco. In questa vasta griglia trasparente si dipanano, esili sagome di alberi sempre più curvilinei, che si dissolvono poi in forme circolari dove si realizza pienamente l’idea di“simultaneità” intesa come movimento “sincromo” della luce, e quindi distinta dalla simultaneità, che spesso non trova riscontro in altri pittori contemporanei.
Anna Sciacovelli