Il postino quel giorno suonò due volte, sbircio dal videocitofono, ma non vedo nulla, solo una mano, che si avvicina al campanello e nulla più, a mezzogiorno apro la cassetta della posta, una busta marrone dalla quale, fa capolino un libro dell’autrice e scrittrice Sara Sajeva, nata a Bolzano nel 1984, a trentaquattro anni, scrive e dà alle stampe il suo primo romanzo breve, dal titolo “Le età infelici”, nell’attesa della veglia di Natale, leggo le cento pagine, chiudo il libro con la gioia di aver letto una storia diversa dalle altre. Solo i romanzi ci possono regalare un sogno, noi lettori cerchiamo d’infilarci nelle scarpe dei veri protagonisti, camminiamo con loro, per poter vivere storie meravigliose, altre volte, sono fatti molto diversi da quelli personali, cioè dal nostro vero vissuto. Noi lettori spesso viaggiamo nel tempo e nello spazio dei protagonisti, visitiamo il mondo attraverso gli occhi degli altri, viviamo per qualche settimana o per qualche giorno una vita diversa, che ci fa percorrere kilometri di strade mai visitate, ma che percorriamo comunque, pur di arrivare alla fine del romanzo, senza mai lasciare il luogo della nostra residenza. La scrittrice ci pone in visone “Le età infelici”, a mio modesto avviso, Le età di mezzo, quando tutto è in bilico e nullo certo, quando tutti gli adulti ti guardano con occhi diversi Non è per nulla, semplice, parlare di un’adolescenza, vissuta tra la banalità del quotidiano e le illusioni, che come un vecchio metronomo scandisce il ritmo quotidiano delle lunghe giornate buie e vuote. Spesso la vita ci pone di fronte a un abisso, un bivio importante, dove gli avvenimenti sconvolgono il normale ritmo, cambiamenti non solo al fisico, ma anche mentale, mille domande affollano la mente ma non troviamo alcuna risposta giusta per proseguirne il cammino. Gli adolescenti cercano un modello stabile quindi si creano idoli ai quali aggrapparsi e sognano d’imitare anche negativamente, i cantanti, giocatori, attori e i diversi contesti, che riguardano il mondo dello spettacolo, tentano di manifestare con il personale atteggiamento e comportamento, le proprie angoscie e i problemi che non riescono a risolvere da soli, perché incapaci di accettare, la loro fase dell’età evolutiva, nella quale ci sono cambiamenti, che partono dall’interno e sono fisici, emotivi e intellettivi. I protagonisti del romanzo non demordono, e quando i due giovani Romeo e Sara, incontrano il vero amore, la loro vita cambia totalmente e Sara ritrova nei colori, la sua forza interiore e la spinta della giovinezza, la porta a dipingere su tele diverse, iniziando ad amare se stessa, come si suole dire, a volersi bene. Le diverse storie,che ci fanno comprendere il mondo, possono essere più potenti, che di qualsiasi tecnologia, le impastiamo nella mente, con la nostra esperienza, anche se le ha scritte un’altra persona, diventano nostre. Possiamo dire a voce alta, che il grande protagonista di questi tempi è il coraggio, che accomuna quasi tutte le donne. Anche la rilettura di un “fottuto passato, giustifica il vissuto di un fottuto presente”, riandare indietro con la mente, ti fa rivivere, quello che non vorresti più ricordare, anche quella è vita vissuta. La lettura di un romanzo, ci trasporta nel tempo e nello spazio, il tutto raccontato e vissuto dai personaggi di una storia, che lascia con il fiato sospeso inventata, o realmente esistita. L’autrice Sara Sajeva, in questo suo primo romanzo ben ritmato, riesce a leggere con la sua introspezione nell’animo dei protagonisti, la loro gioia di vivere e amarsi.
Anna Sciacovelli