L’uso della Radioterapia guidata dalle immagini (IGRT) è ormai parte della quotidianità clinica nella maggior parte dei centri italiani, segno di una disciplina sempre più precisa e orientata alla qualità.
È quanto emerge dalla prima survey nazionale AIRO, presentata durante la sessione “AIRO incontra i Gruppi Regionali: Focus su IGRT” al Congresso Nazionale AIRO di Rimini.
L’indagine, che ha coinvolto oltre 80 centri su tutto il territorio, evidenzia una diffusione capillare e un alto livello tecnologico, ma anche la necessità di uniformare protocolli e rafforzare la formazione per garantire un accesso equo e standard di qualità condivisi.
“L’indagine rappresenta un passo importante per comprendere come l’IGRT venga applicata nella realtà quotidiana dei centri italiani – spiega Marco Krengli, Presidente AIRO – e per valorizzare le esperienze già in atto. La collaborazione tra i Gruppi Regionali è la chiave per garantire equità di accesso e qualità uniforme delle cure radioterapiche in tutto il territorio nazionale”.
RUOLO SSN E RADIOTERAPIA: OLTRE LA META’ LAVORA IN OSPEDALI PUBBLICI
Dall’indagine emerge una fotografia ampia e rappresentativa del panorama nazionale, date le risposte da tutte le regioni italiane e oltre 80 centri coinvolti.
Più della metà dei professionisti che hanno risposto lavora in ospedali pubblici (54%), seguiti da strutture private accreditate (24%) e ospedali universitari (19%), a testimonianza del ruolo centrale del Servizio Sanitario Nazionale nell’erogazione dei trattamenti radioterapici.
La quasi totalità dei centri utilizza regolarmente l’IGRT nella pratica clinica quotidiana, con controlli di posizionamento in tempo reale in oltre l’80% dei casi.
La Cone Beam CT (CBCT) risulta la tecnologia più diffusa, indice di una maturità tecnologica che pone la radioterapia italiana in linea con gli standard europei per precisione e sicurezza.
PROTOCOLLI CONDIVISI E MIGLIORAMENTO CONTINUO
Il 70% dei centri dichiara di disporre di protocolli formalizzati per la gestione della IGRT, segno di un sistema in evoluzione e sempre più strutturato. Rimane spazio per azioni di armonizzazione e condivisione delle migliori pratiche, in un’ottica di miglioramento continuo e di collaborazione tra centri regionali.
Uno dei punti più evidenti riguarda l’importanza della formazione continua.
I centri intervistati hanno espresso la volontà di rafforzare i programmi di aggiornamento professionale per radio-oncologi, fisici medici e tecnici di radioterapia, con particolare attenzione alle più recenti innovazioni tecnologiche e alle sfide della radioterapia di precisione.
“La crescita della disciplina passa anche da un investimento costante sulla formazione e sul confronto multidisciplinare – conclude Liliana Belgioia, Consigliere AIRO – perché la qualità e l’innovazione non dipendono solo dalle macchine, ma dalle competenze e dalla capacità di lavorare insieme”.
AIRO E I GRUPPI REGIONALI QUALE MODELLO DI COLLABORAZIONE
La sessione dedicata all’IGRT ha confermato il ruolo dei Gruppi Regionali AIRO come motore di innovazione e condivisione di buone pratiche, aprendo la strada a nuove iniziative formative comuni.
AIRO rinnova così il proprio impegno a promuovere ricerca, formazione e confronto interdisciplinare, con l’obiettivo di rendere la radioterapia oncologica italiana sempre più sicura, equa e personalizzata, capace di coniugare innovazione tecnologica, qualità clinica e sostenibilità.








