Il Consiglio ha deciso oggi di imporre misure restrittive nei confronti di altre 15 persone e 9 entità in relazione all’aggressione militare russa ingiustificata e non provocata contro l’Ucraina e ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
Aggiungiamo al nostro elenco di sanzioni altri oligarchi ed élite affiliate al regime, le loro famiglie e imprenditori di spicco operanti in settori economici che rappresentano una fonte di reddito considerevole per il regime. Tali sanzioni colpiscono anche coloro che svolgono un ruolo di primo piano nella disinformazione e nella propaganda che accompagnano la guerra del presidente Putin contro il popolo ucraino. Il nostro messaggio è chiaro: coloro che rendono possibile l’invasione dell’Ucraina pagheranno il prezzo delle loro azioni.
Josep Borrell, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Tra le persone inserite nell’elenco figurano gli oligarchi di primo piano Roman Abramovich e German Khan, nonché altri imprenditori di spicco operanti in settori economici chiave, quali la siderurgia, l’energia, il settore bancario, i media, i prodotti militari e a duplice uso e i relativi servizi. L’elenco comprende anche lobbisti e propagandisti, come Konstantin Ernst (amministratore delegato di Channel One Russia) che promuovono la narrazione del Cremlino sulla situazione in Ucraina.
Le entità sanzionate comprendono società nei settori militare, dell’aviazione, dei beni a duplice uso, della cantieristica navale e della costruzione di macchinari.
La decisione fa parte di un quarto pacchetto di misure restrittive imposte dall’UE nei confronti della Russia in considerazione della sua aggressione militare contro l’Ucraina.
Complessivamente, le misure restrittive dell’UE si applicano attualmente a un totale di 877 persone e 62 entità. Le persone designate sono soggette a congelamento dei beni ed è fatto divieto ai cittadini e alle imprese dell’UE di mettere fondi a loro disposizione. Le persone fisiche sono inoltre soggette a un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nel territorio dell’UE. Di recente il Consiglio ha deciso di prorogare di altri sei mesi, fino al 15 settembre 2022, le sanzioni nei confronti dei soggetti che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
L’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina viola palesemente il diritto internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite, compromette la sicurezza e la stabilità mondiali ed europee e sta causando sofferenze indicibili alla popolazione ucraina. La responsabilità di questa guerra di aggressione ricade interamente sulla Russia e sulla Bielorussia, sua complice, e i responsabili saranno chiamati a rispondere dei loro crimini, anche per gli attacchi indiscriminati contro civili e beni di carattere civile.
L’Unione europea esige che la Russia cessi le sue azioni militari e ritiri tutte le forze e le attrezzature militari dall’intero territorio dell’Ucraina, immediatamente e senza condizioni, e che rispetti pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale.