La proposta di Legge promuove il rafforzamento dei piani di riabilitazione oncologica attraverso un servizio di presa in carico globale del paziente con figure specializzate come il fisioterapista. La Campania sarà la prima regione ad approvarla.
La necessità di implementare l’onco-riabilitazione, e cioè la riabilitazione dei pazienti oncologici che in Italia non è ancora una prestazione essenziale, entra nel Consiglio regionale della Campania grazie ad una proposta di Legge presentata in V Commissione sanità dall’on. Tommaso Pellegrino.
Durante i lavori della commissione sono stati auditi anche i rappresentanti degli Ordini dei Fisioterapisti e dei TSRM di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta e quelli di Salerno.
L’onco-riabilitazione, che potrebbe fare la differenza non solo per la persona che ha o ha avuto una malattia oncologica, ma anche per lo stesso Servizio Sanitario Nazionale in termini di costi risparmiati in cure e accessi ospedalieri, è un percorso che si attiva nel momento della diagnosi, non quando la malattia non c’è più, ed è determinante per il recupero totale dei pazienti rispetto a numeri davvero ragguardevoli.
Infatti attualmente in Italia sono 3.600.000 le persone con una pregressa diagnosi di tumore e 1.100.000 le persone guarite.
Di qui la proposta di Legge dell’on. Pellegrino che nella nostra Regione promuove il rafforzamento dei piani di riabilitazione oncologica attraverso la costruzione e l’implementazione di un servizio di presa in carico globale del paziente con patologia oncologica, sotto l’aspetto riabilitativo, con figure specializzate come il fisioterapista. A spiegarcelo è lo stesso Pellegrino.
“L’onco-riabilitazione – ha affermato l’on. Pellegrino – deve rientrare a tutti gli effetti in quello che è il percorso del paziente oncologico. Perché oggi il tema della riabilitazione intesa non soltanto come riabilitazione fisica, ma anche come riabilitazione sociale, rappresenta sicuramente un elemento che qualifica il nostro sistema sanitario. Ecco perché è importante la Legge per cui oggi abbiamo iniziato l’iter in Commissione. Oggi sono state molto importanti le audizioni. E per questo voglio ringraziare tutti coloro che sono stati auditi a cominciare dal presidente dell’Ordine di Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, Paolo Esposito, e della Presidente dell’Ordine di Salerno, Mariaconsiglia Calabrese, che ringrazio anche per il lavoro che abbiamo fatto in questi anni e, soprattutto, voglio sottolineare che oggi questa Legge è proprio il frutto del lavoro che abbiamo fatto con loro con l’interazione continua, il confronto continuo. Perché basta avere Leggi calate dall’alto devono essere l’espressione di coloro che vivono quotidianamente le criticità e le problematiche. E queste criticità devono essere risolte in molti casi anche con quello che è il nostro sistema legislativo. Quindi grazie a tutti coloro che stanno dando un contributo concreto per avere in regione Campania, la prima regione in Italia, una Legge sull’onco riabilitazione.”
Tra i presenti in aula c’era anche Paolo Esposito, Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta il quale oltre ad aver sottolineato l’importanza della presa in carico precoce del paziente, la necessità di dover implementare le cure di prossimità e la creazione di un sistema di monitoraggio di esiti clinici che includa indicatori riabilitativi, auspica che questa proposta di Legge venga approvata quanto prima.
“Oggi presso la Commissione sanità della regione Campania – ha dichiarato Esposito – c’è stato un momento importante: la presentazione della Legge sulla onco-riabilitazione. Una Legge che si fa carico delle esigenze dei pazienti che hanno una patologia oncologica in Campania e che necessitano di cure riabilitative. Ringrazio l’on. Tommaso Pellegrino per essersi fatto promotore di questa proposta di Legge che va in contro alle esigenze dei cittadini ed al tempo stesso valorizza il ruolo del fisioterapista nella riabilitazione. Il nostro augurio è che questa proposta di Legge venga approvata quanto prima affinché possa esserci un modello che sia un fiore all’occhiello della sanità in Campana, ma anche un riferimento nazionale.”
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