Dopo due settimane di residenza artistica presso Asteria Guest&Artist House, nel cuore di Roseto Valfortore – uno dei Borghi più Belli d’Italia – il progetto teatrale TANTO ORMAI ha incontrato per la prima volta il pubblico lo scorso 3 luglio con un’anteprima assoluta presso il suggestivo anfiteatro del borgo. Lo spettacolo, firmato da Damiano Lepri e Adriano Gardumi, con la regia di quest’ultimo e prodotto da Acqua Salata Produzioni, ha riscosso un caloroso successo, suscitando interesse e partecipazione da parte della comunità locale e degli spettatori accorsi per assistere a questo primo importante momento di restituzione artistica.
Nel corso della residenza, iniziata il 19 giugno, il gruppo ha avuto modo di sviluppare il lavoro creativo a stretto contatto con il territorio, immergendosi nel silenzio e nella bellezza dei Monti Dauni, in un contesto profondamente diverso da quello metropolitano da cui proviene. È proprio in questi giorni di intenso lavoro e riflessione che è giunta alla compagnia la notizia della selezione ufficiale dello spettacolo per il Roma Fringe Festival 2025. TANTO ORMAI debutterà infatti a Roma il 23 e 24 luglio presso il Teatro Vascello, uno dei più importanti spazi dedicati alla nuova drammaturgia e alla scena indipendente nell’ambito del celebre festival
Questo riconoscimento arriva come un’ulteriore conferma del valore di un percorso artistico che ha saputo intrecciare creazione e ascolto, sperimentazione e confronto, radicandosi nella dimensione relazionale e collettiva che la residenza a Roseto ha permesso di far fiorire. Durante le due settimane di permanenza, la compagnia ha avuto modo di confrontarsi con gli abitanti del borgo attraverso incontri informali, scambi, curiosità condivise. Un contesto umano e sincero, che ha saputo generare un clima di accoglienza ideale per permettere allo spettacolo di prendere forma in modo autentico.
Lo spettacolo TANTO ORMAI vede al fianco della regia di Adriano Gardumi, anche Mery Calamita in qualità di aiuto regia. In scena, Lepri recita al fianco di Jacopo Dragonetti e Luca Di Sessa, in un cast giovane e compatto che ha saputo costruire un’intesa profonda proprio grazie al tempo condiviso in residenza. Il testo, inizialmente concepito per il cinema e tratto da un cortometraggio girato in piano sequenza, ha trovato sul palcoscenico, immerso nella natura dei Monti Dauni la sua forma definitiva, trasformandosi in un’opera teatrale tesa, coinvolgente e ricca di sfumature.
La drammaturgia si concentra su tre giovani amici rinchiusi in un appartamento, mentre fuori infuria una guerra mai nominata, ma sempre più vicina. Bombe, treni, spari e carri armati fanno tremare il quadro al centro del palco, mentre due finestre sullo sfondo restituiscono in controluce l’ombra della paura. All’interno dell’abitazione, i tre personaggi si confrontano, si evitano, si rifugiano in parole che non riescono a portare azione. La tensione cresce in una tragicommedia dai toni surreali, che alterna dialoghi brillanti a momenti di stasi e sconforto, portando in scena l’inerzia generazionale e l’impotenza di fronte alla realtà.
<<TANTO ORMAI vuole incarnare in scena quella suprema paura del fare, e alla fine di non fare assolutamente nulla. Una stasi snervante, che conduce alla pazzia e infine alla rassegnazione” – dichiara Adriano Gardumi nelle sue note di regia – <<Trovo, nonostante tutto, che questi personaggi siano da compatire. Perché affetti da una malattia oggi fin troppo comune: quella dell’ignavia, della paralisi, dell’indifferenza. Come se un raffreddore d’estate potesse colpire tutti, all’improvviso, e bloccarci nel caldo afoso dell’impotenza>>.
Nel corso della residenza, il lavoro si è nutrito anche della dimensione fisica e simbolica dello spazio. Provare ogni giorno nell’anfiteatro di Roseto, all’imbrunire, ha offerto agli artisti uno scenario ispirante, suggestivo, che ha profondamente influenzato la messa in scena. La compagnia racconta come la tranquillità dei vicoli, il silenzio delle ore piccole, la semplicità dei gesti quotidiani condivisi con gli abitanti abbiano costituito le fondamenta di un lavoro che ha richiesto tempo e dedizione: <<Roseto ci ha dato tempo. Tempo fondamentale per la comprensione del testo, per raggiungere fiducia nei moti dei personaggi, per costruire una messa in scena sincera e coesa. La convivenza ha reso più rapido e profondo il processo creativo, permettendoci di sviluppare un’intesa che porteremo con noi scena dopo scena>>, dichiara la compagnia.
In questo contesto, TANTO ORMAI ha potuto germogliare, raccogliendo stimoli e offrendo alla comunità un momento di restituzione sentito e partecipato. Ora lo spettacolo è pronto a intraprendere la sua prossima tappa. Dopo l’accoglienza calorosa ricevuta a Roseto, TANTO ORMAI si prepara a calcare il palcoscenico del Teatro Vascello, all’interno del Roma Fringe Festival, il 23 e 24 luglio. Un debutto ufficiale che rappresenta non solo un traguardo importante per la compagnia, ma anche l’inizio di un percorso che punta a portare questo lavoro – nato nella quiete di un piccolo borgo – verso un pubblico sempre più ampio, restando fedele alle sue origini, alla sua urgenza, alla sua voce.